Fonte: m.laregione.ch

L’Australia è tornata alla normalità grazie alla sua strategia vincente contro il Covid-19

In un mondo letteralmente infestato da una pandemia globale, causata dal Covid-19, è sorprendente sapere di città, o meglio Paesi come l’Australia, che hanno trovato un modo per affrontare il virus, guardarlo dritto negli occhi e ricordarlo oggi come un ricordo passato e non come un’emergenza da affrontare.

Si parla dell’Australia, un paese ormai totalmente covid-free (in senso comunitario) da giorni, così come riportato dall’Hufflingotonpost, e non è mica solo questa la notizia più sbalorditiva.

L’Australia negli ultimi giorni ha registrato un numero dei casi epidemiologici pari a zero. É stato possibile, per esempio, ritornare ad avere il pubblico agli incontri di tennis. Inoltre ciascuna persona presente  non ha assolutamente rispettato le distanze sociali, né indossato la mascherina. Eppure nessuna norma è stata violata.

Se siete piuttosto scettici di quello che avete appena letto, e pensate che siamo impazziti, ci dispiace deludervi. Non si tratta di un film di fantascienza, ed a parlare sono i dati.

LA STRATEGIA AUSTRALIANA

Ma come si è arrivati a questo straordinario risultato? Di sicuro non per magia.

È tutto frutto di una severissima strategia che prende il nome, come si legge tra l’altro anche in QuiFinanza, di “soppressione aggressiva”. Tale denominazione, a tratti anche spaventosa, designa una vera e propria rigida modalità anti Covid-19 volta a individuare quelli che sono i pazienti positivi in tempi brevi – anzi brevissimi – e procedere, attraverso un isolamento ben strutturato, a fermare in qualche modo la catena epidemiologica.

Insomma, l’Australia mira ad identificare il singolo per salvaguardare la comunità.

Chiaramente, così com’è avvenuto anche in Italia, queste sono le disposizioni contro il Covid-19 attuate dal  governo dell’Australia. Ciascun territorio però ha avuto piena libertà nel poter, nel caso in ci fosse necessità, rendere ancora più severe le restrizioni al fine di evitare un contagio più acuto.

Coprifuoco, lock-down, uscita solo per comprovate esigenze: modalità note a tutti che in Australia hanno avuto un enorme successo nella lotta contro il Covid-19.

Il team medico e l’esecutivo hanno ricoperto senza dubbio un ruolo determinante nella gestione dell’epidemia. Tuttavia, non è da sottovalutare neanche l’operato di milioni di australiani che hanno saputo come tutelarsi a vicenda.

Infatti, con questo non si vuole assolutamente sminuire la capacità con cui in Europa ciascun cittadino ha rispetto le regole proposte dal proprio governo, però è anche vero, stando ai grafici, che la compattezza con cui il popolo australiano ha accettato di buon grado la dura strategia attuata dal governo, ha di certo fatto la differenza.

A differenza del contesto europeo, sono stati nulli, infatti, gli scioperi in Australia.

Per non parlare dei grandi aiuti finanziati stanziati dal governo e delle aspre multe per i dissidenti. A ciò chiaramente si aggiunge, la questione stagione, dato che il clima ha sicuramento favorito, come spiegano gli esperti, un andamento dell’epidemia più basso nelle zone più calde del pianeta.

Il caso Perth: città dell’Australia che ha detto addio (o quasi) al covid-19

Degna di nota è l’esperienza di Perth, capitale dell’Australia occidentale, una delle città più popolose del continente che non registra casi di contagi comunitari da Covid-19 niente poco di meno che da aprile.

In questa città, che potremmo definire come “la città senza mascherina”, è stato addirittura possibile festeggiare il capodanno in piazza con grandi assembramenti. Utopia, al momento, per quasi tutto il resto del Mondo.

Tale successo, forse, si deve soprattutto alla sua collocazione geografica. E’ definita come la città più isolata al mondo situata tra l’Oceano indiano e le Darling range (una scarpata che si estende da nord a sud nell’Australia occidentale) . Inoltre, come sottolineato, Perth presenta un clima mediterraneo, decisamente più caldo nei mesi di dicembre e gennaio, e questa è una variabile da non sottovalutare quando si parla di covid-19.

Perth, addio covid-19
Perth, Australia

Aggiornamenti recenti, però, riguardano un lockdown totale di ben cinque giorni in questa città dell’Australia. La ragione? Come si legge su Sky tg 24, un dipendente di un hotel destinato alle quarantene, risulta aver contratto il Covid-19, presumibilmente la variante inglese. A seguito di questa segnalazione per l’intera città è stata predisposta la quarantena forzata.

Un vero e proprio esempio della strategia australiana di soppressione aggressiva.

Per l’Australia la lotta al covid-19 non è stata tutto rose e fiori: l’economia ne ha fortemente risentito.

Ci sono state perdite di posti di lavoro ed anche chi ha dovuto, per forze di cose, tornare a casa. Non è mancata la  una maggiore facilità nel chiudere le frontiere, grazie a politiche migratorie diverse da quelle europee. Inoltre, si è registrato a questo proposito anche un drastico calo nelle aziende di produzioni di Melbourne.

Ed è lecito domandarsi se forse è proprio questo il prezzo da pagare per poter finalmente dire addio alla mascherina. Tuttavia, il covid-19 non è soltanto un argomento di attualità, ma una realtà, e come tale non scomparirà da un momento all’altro.

Australia libera da covid-19

L’Australia ha attuato un piano forte, unito in tutte le sue componenti, con conseguenze da un lato sorprendenti, dall’altro disastrose. Tuttavia, non è finita qui, anche se per il momento, in Australia, finalmente, ad abbracciarsi non saranno solo i canguri.

Giulia Grasso