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Arte in streaming: un’evoluzione tanto attuale quanto necessaria

Il mondo è digitale, la tecnologia ha ormai riempito la vita di tutti noi. Non esiste attività che non si possa fare online, al giorno d’oggi; la pandemia, inoltre, ha sicuramente contribuito all’accelerazione di questa transizione al digitale oggi completata ma sempre in continua evoluzione. Tuttavia è assodato che per moltissimi aspetti della vita quotidiana la tecnologia non potrà mai superare la presenza, che sia la scuola o il lavoro. O che sia una mostra d’arte.

Per l’ ART CITY che si terrà a Bologna dal 7 al 9 marzo possiamo parlare, visto il periodo, di un evento che non ha precedenti nel recentissimo passato. Sì, perché l’evento sarà totalmente in presenza, sempre nel rispetto delle norme vigenti anti Covid.

La possibilità di organizzare una fiera artistica in presenza è figlia di una situazione che sembrerebbe (il condizionale è d’obbligo) migliorare, frutto anche della campagna vaccinale. Ma fino a pochi mesi fa organizzare un evento fisico, in cui le persone potessero scambiarsi pareri e opinioni era utopia. L’ART CITY, dunque, costituisce un evento più unico che raro nel suo campo.

Ed ecco che anche l’arte ha dovuto digitalizzarsi, ha dovuto dare la possibilità di poter fruire delle opere d’arte anche da casa. Ed è un vantaggio poter fruire dell’arte in streaming? Noi crediamo di sì.

La Pinacoteca di Brera, i Musei Vaticani e altri famosissimi luoghi d’arte al mondo, per stare al passo coi tempi, hanno reso possibile le visite virtuali. Questo permette inevitabilmente a chiunque di poter “farsi un giro” all’interno del museo. Certo, il camminare nei grandi saloni, il perdersi tra i corridoi per cercare proprio quell’opera d’arte che si vuole vedere è una sensazione che l’online non potrà mai offrire, questo è logico.

Ma un tour virtuale di un museo può permettere anche a chi non è un grande appassionato d’arte di avvicinarsi a questo mondo. L’arte in streaming dà la possibilità a chiunque di poter avere un primo approccio alle opere, senza dover fisicamente (che è l’ago della bilancia) recarsi in un museo.

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Ed ecco quindi che l’arte, in continua evoluzione, ha dimostrato ancora una volta di essere al passo coi tempi. Se da un lato tutto può diventare arte, dall’altro lato tutto può far vedere l’arte. Anche lo schermo di un computer.

L’obiettivo futuro non è quello di arrivare a una tecnologica che sostituirà in toto la passeggiata nel museo (o nella fiera). Questo mai. Il punto di arrivo è che l’arte in streaming possa e debba essere uno strumento in più, un modo per diffondere la cultura sempre più.

Marco Nuzzo