Art Space: la mostra “Icons” sbarca a Milano

Ogni epoca ha le sue icone, i suoi modelli da tenere in considerazione, che presentano caratteristiche precise in base al periodo storico. Molte di esse poi, in quanto idoli, detengono una fama che li rende immortali, in modo tale da rimanere per sempre nella memoria della collettività.

Ha come tema le maggiori icone della modernità la mostra collettiva “ICONS, la cui inaugurazione si svolgerà a Milano, giorno 12 ottobre 2017, in occasione dell’apertura di Art Spazio ARS, c/o Parini CoWorking in via Privata Bernabò Visconti, numero 13. Il vernissage, che si concluderà il 2 novembre, è organizzato dall’associazione culturale Art Space, a cura di Eva Amos e presentato dal critico d’arte Luca Cantore D’Amore, con la collaborazione di Milano All News nella figura di Fabio Ranfi.

L’evento coinvolgerà talentuosi artisti emergenti, a cui seguirà il concerto di Giuseppe Chiaramonte. I sedici giovani pittori (e non solo) provenienti da varie parti del mondo sono: Oleksii Gnievyshev, Alex MORA Sverzut, Ester Campese, Francesca Falli, Mara Clemente, Milena Demartino, Andrea Sciola-könig, Tanya Volobueva, Abraham Caprani, Rosa Distefano, Irina Sokolova, Eva Amos, Alyssa Pickens, Antonella Di Renzo, Yuriy Kuznets, Olga Khlobystova.

Da un anno a questa parte, l’associazione culturale Art Space con base a Milano, crea progetti espositivi con lo scopo di promuovere la cultura letteraria, storica, artistica e la tradizione italiana in giro per il paese e all’estero, e soprattutto dare spazio ad artisti emergenti di diverse culture.

I soggetti delle opere spaziano in vari campi, dal cinema alla tecnologia, differenziandosi per sesso e carattere, con lo scopo di farci riflettere sul vero significato di “idolo” nella nostra odierna società. Le suddette icone rappresentano le eccellenze del mondo contemporaneo, caratterizzandosi per la loro straordinarietà fatta di passione ed eccessi, emozioni e ragione.

Se pensiamo ad un genio di oggi, non possiamo che pensare a Steve Jobs, defunto fondatore della famosissima azienda tecnologica Apple, personaggio controverso e amato. Irina Sokolova, lo ritrae forte e intenso, come un arbitro del tempo, che combatte tra presente e passato, vita e morte, richiamando la sua costante attualità nel nostro immaginario, nonostante la scomparsa.

L’originale operazione di Tanya Volobueva invece è quella di  provocare il pubblico, sostituendo dalle tradizionali immagini dell’arte religiosa i volti di comuni esseri umani, ottenendo così un bizzarro e interessante risultato.

La contemporaneità poi viene rappresentata anche in tuti i suoi aspetti, quindi pure quelli maggiormente negativi. Francesca Falli ci porta in un turbinio di modernità, con tutti i problemi che assediano la nostra attualità; dalla guerra, alla povertà alla corruzione.

E se parliamo di icone, il settore artistico forse più rappresentativo è il cinema. Ed è per questo che, Mara Clemente, eccellente fotografa pugliese, gioca con la finzione, travestendo le iconiche attrici Marlene Dietrich e Audrey Hepburn da donne comuni, con lo scopo di sottolineare attraverso l’ironia, l’impossibilità di assomigliare a ciò che di inarrivabile c’è nelle icone.

Ester Campese tratta il tema da un altro punto di vista ancora. Qual è in fondo, nella storia dell’umanità, icona più importante e che abbia mosso dalla musica, alla letteratura, all’arte al cinema, come la contemplazione di una donna per un uomo? E il suo dipinto, rappresenta proprio la dolce e ingenua inconsapevolezza del soggetto rispetto all’essere il movente di tutto ciò.

Olga Khlobystova ritorna al tema dell’immaginario, ritenendo fortemente iconico ciò che ognuno di noi immagina, pensa e sogna. Come infatti scrive William Shakespeare, in fondo “Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni“.

Alice Spoto