Di Sebastiano Mura per Social Up!
L’estate è praticamente alle porte e per chi, vuoi per pigrizia, vuoi per poco tempo o per incertezza e insicurezza su quando e come iniziare, non si è ancora dedicato per bene a rimettersi in forma è forse arrivato il tempo di correre ai ripari. E badate che stiamo parlando di correre, non camminare.
Secondo i dati forniti dal Rapporto Coop dello scorso anno, circa il 30% degli italiani adulti non pratica nessun tipo di sport (e le donne, in base alle statistiche, sembrano essere un pochino più pigre degli uomini). Un problema che parte dall’adolescenza e che corre il rischio di protrarsi per tutta la vita. Le ricerche effettuate dal Ministero della Salute ci informano infatti che dei bambini sotto i 10 anni d’età, uno su cinque risulta essere in sovrappeso. Il tutto è dovuto a cattive abitudini alimentari e alla mancanza, forse in famiglia e nella società, di una cultura dello star bene che comprenda un’attività fisica adeguata e continuativa (solo il 18% dei bambini si dedica ad un po’ di attività fisica durante la giornata, ma anche in questo caso si parla di circa un’ora a settimana).
E se in generale i segni di una maggiore consapevolezza e di un’apparente ripresa iniziano a farsi vedere (per la prima volta dagli anni ’60 l’apporto calorico giornaliero pro capite è diminuito, passando dalla media di 3.613 Kcal degli anni 2000 ai 3.538 dei ’10), la crisi economica che ha colpito il nostro paese, e tanti altri con lui, ha ridimensionato anche le nostre possibilità di poter affrontare una spesa che, se volessimo effettuare un percorso valido e che ci possa garantire un minimo di risultati, può oscillare tra gli 80 e i 150 euro mensili. Se abbiamo quindi la pancetta, è colpa della crisi!
Ma non perdiamo le speranze, il tempo è quello che è, la voglia pure, ma c’è un amico che come sempre, nel momento del bisogno ci viene incontro, lo stesso che ci dà consigli sul vestire e su dove andare a divertirci, lo stesso che sa tutto di noi, dei nostri spostamenti, delle nostre abitudini, dei nostri bisogni: il nostro smartphone. Esistono oggi moltissime app dedicate all’alimentazione e all’allenamento da utilizzare da sole o da affiancare all’utilizzo di una serie sempre più numerosa di dispositivi elettronici volti a migliorare e monitorare le nostre prestazioni quando si tratta di cura del nostro corpo. Fitness Trackers sotto forma di eleganti braccialetti o cinturini, tappetini “intelligenti” capaci di percepire e di invitarci a correggere le posture errate che possiamo assumere durante gli esercizi, e ancora pedali per bicicletta all’avanguardia, in grado non solo di registrare le nostre abitudini, ma altresì di fornirci un supporto approfondito sulla qualità e sulle condizioni della strada che percorriamo, su come questa possa risultare più o meno utile per lo scopo che ci siamo prefissati, attraverso un conteggio approssimativo (come spesso accade per quanto riguarda la tecnologia) delle calorie spese.
Ma se non siete troppo amanti o avvezzi alla tecnologia, non demordete. Esistono numerose app utilizzabili mettendo a disposizione solo qualche minuto della vostra giornata e tanta buona volontà. Un aspetto più volte rimarcato nella creazione e nella diffusione di molte di queste applicazioni è proprio il fattore tempo. In un mondo in cui le giornate di lavoro si fanno sempre più scombinate e flessibili, è difficile trovare un po’ di tempo da poter concedere all’esercizio, sopratutto se si ritiene che questo debba per forza necessitare di ore settimanali per essere, anche solo in maniera minima, utile. A questo problema sembrano voler porre rimedio app come la Johnson & Johnson 7 Minutes Workout (ma come questa ce ne sono tante altre) strutturata per permettere a persone che non hanno molto tempo da dedicare alla palestra, di effettuare piccoli allenamenti da inserire, secondo la propria comodità, negli spazi vuoti della giornata. Si parte dai 7 minuti minimi di allenamento (che però possono aumentare a seconda della disponibilità fornita dall’utente) che non richiedono nessun attrezzo ne location particolare. Un modo per approfittare dei tempi morti durante la giornata, con un metodo che tiene conto dei progressi maturati nel tempo e quindi capace di presentare livelli di allenamento differenti a seconda della necessità e della base, o esperienza, che l’utente può già possedere.
Se quello che vi manca è invece il fattore motivazionale, se proprio tra un bel piatto di pasta e un po’ di attività fisica tendete a preferire, irrimediabilmente, il primo allora forse quello che potrebbe fare per voi è Lose it! (non a caso l’immagine di riferimento dell’app è una temutissima bilancia). Compatibile con una serie di diversi dispositivi e associabile ad altre applicazioni, Lose it! è un Calories Counter, il suo scopo principale è quindi quello di informarci sul nostro apporto di calorie giornaliero, provvedendo però anche ad un calcolo di quanto in realtà, attraverso le nostre attività più comuni e il nostro esercizio, riusciremo a “bruciare” durante la giornata.
E se a fermarvi sono l’incertezza e la mancanza di una guida che vi sostenga durante l’allenamento, Pear Personal Coach vi potrebbe aiutare. La voce di un “vero” personal trainer vi accompagnerà lungo tutta la durata dell’allenamento, dandovi consigli e motivandovi ad andare avanti per raggiungere i vostri obbiettivi. O, se alla voce di un istruttore preferite la forza motivante della musica, RockMyRun è capace di associare la cadenza ritmica delle canzoni che stiamo ascoltando al corrispettivo sforzo o lavoro che dovremmo svolgere per quel determinato esercizio che ci troviamo ad effettuare. Strava (app dedicata esclusivamente alla corsa e al biking) sfrutta invece il fattore competizione. Registra i nostri progressi e ci sottopone ad un confronto costante con chi, attorno a noi, si ritrova a svolgere lo stesso tipo di attività. Vedremo i loro tempi, i loro progressi, il lavoro svolto e saremo forse da questo invogliati a spingere il nostro limite un po’ oltre.
E se il nostro benessere e la nostra forma fisica non sono degli elementi abbastanza forti da spingerci a cambiare le nostre abitudini, forse un piccolo incentivo economico (per noi o per gli altri) potrebbe darci quell’ultima spinta che ci manca. Pact propone un compenso economico per ogni volta che rispetteremo i nostri intenti, ci dedicheremo effettivamente alla palestra per un tempo prestabilito, bruceremo le calorie preventivate. Come funziona? Sfruttando i soldi di chi invece, per un motivo o per un altro, non riesce a rispettare l’impegno preso. Verrà chiesto di indicare un limite, un obbiettivo raggiungibile in un determinato periodo e, in base alla propria costanza e alla riuscita del compito, verremo ricompensati per il nostro impegno o dovremmo pagare per le nostre mancanze. Diametralmente opposta l’impostazione di Charity Miles che si impegna a devolvere in beneficenza un corrispettivo economico in base ai chilometri che riusciamo a percorrere sia a piedi (corsa o camminata che sia) sia in sella alla nostra bicicletta. Devolvere a chi? Ad un’associazione umanitaria da noi scelta e sottoposta agli sponsor di questa applicazione.
Andando ad approfondire ulteriormente il tema dell’apporto calorico, My Fitness Pal, associa al conteggio delle calorie, assunte e spese giornalmente, una sezione specifica in grado di presentare il contenuto calorico di più di 6.000.000 di cibi differenti, provenienti dalle cucine di tutto il mondo.
Un aspetto che sembra essere comune a tutte queste nuove applicazioni dedicate al cibo e al corpo, è comunque la dimensione della socialità che viene approfondita attraverso la possibilità di poter entrare in contatto non solo con trainers o esperti del settore (che spesso si ritrovano coinvolti nella realizzazione stessa dei programmi di allenamento che vi troviamo contenuti), ma anche con chi, come noi, è solo un utente e con il quale quindi possiamo condividere pensieri, impressioni, consigli, sul nostro e sul loro allenamento.
Insomma se tra push ups, russian twist, chest openers e chi più ne ha più ne metta, non ci avete capito tanto, sappiate che si tratti di palestra o di un app, la costante irrinunciabile per riuscire nella lotta contro qualche chilo di troppo è sempre la costanza. Almeno fino a quando non verrà dimostrato che il sollevamento di smartphone fa consumare più calorie di un’oretta di corsa all’aria aperta, non c’è tempo o voglia che tenga, non ci resta che indossare la tuta e iniziare a sudare.