“Anche Gesù viene a salvarci dal coronavirus” comunità religiosa in Russia viene miracolata con zero contagi

A salvarci dal coronavirus interviene anche Gesù, o meglio l’edizione aggiornata al coronavirus, quindi nuovo Gesù detto Vissarion, i suoi seguaci, che aumentano prodigiosamente ogni giorno, provenendo da tutte le parti del mondo, si incontrano in Siberia. Nonostante in Russia il numero dei contagiati e dei malati sia notevole, i seguaci di Gesù, hanno formato una vasta comunità completamente a zero casi di contagi. Il buon Gesù predica una vita di comunità, dove inneggia la natura e il credo fondamentale quello di vivere separatamente dal mondo esterno, a dire loro contaminato e si potrebbe aggiungere a questo punto anche contagiato. Il loro credo è che attraverso la contemplazione di Gesù, l’immensa spiritualità insieme alla natura guarisca dagli attacchi del virus. Triplicate le richieste di unirsi ai seguaci di Vissarione, il “Gesù Cristo siberiano”, al quale oggi dedica un articolo anche il Corriere della Sera. La comunità offre allo stesso tempo un sollievo spirituale in un frangente difficile e uno stile di vita “separatista”, privo di contatti con l’esterno, il che ragionevolmente costituisce il segreto di questa comunità per ora esente dal Coronavirus, che flagella invece il resto della Russia. Il culto di Gesù Cristo Vissarion, o “Chiesa dell’Ultimo Testamento” fu fondato nel 1991, appena dopo la fine dell’ateismo di Stato e in pieno vuoto ideologico post-Urss, da un ex poliziotto oggi 62enne. Sergei Anatolevic Torop si ritiene l’incarnazione di Cristo e ha 10.000 seguaci, di cui 4.000 vivono con lui a Tiberkul, un villaggio remoto nella taiga siberiana, con uno stile di vita che combina veganesimo, credenza nella reincarnazione, elementi della chiesa ortodossa e stile di vita comunitario. Ci si tiene per mano, si prega in cerchio, si sta vicini e si condividono pasti e lavoro, ma la segregazione della comunità isolata nella taiga rende i vissarioniti uno dei pochi gruppi al mondo finora non toccati dal Coronavirus.

Che sia per effetto del miracolo di Gesù o per altro, ma la vasta comunità è a zero contagi.
Forse anche per questo “le richieste di unirsi a noi sono triplicate” dice Vadim Redkim, ex batterista di un gruppo rock e ora braccio destro di Vissarion. Redkim redige ogni anno, dal 1992, un capitolo del cosiddetto Ultimo Testamento, libro sacro dei vissarioniti che compendia di anno in anno le gesta del loro Messia e secondo lui “da tutta Europa, dall’Asia, dalle Americhe” scrivono in queste settimane a Vissarion, chiedendo di aderire al culto.   “La natura sta guarendo” è un mantra per i seguaci di Vissarion e in questo momento fa molta presa. Divisi in una ventina di insediamenti rurali, atecnologici, tradizionalisti e monogami, i vissarioniti ora godono anche della tregua sul controllo da parte delle forze dell’ordine, che li hanno sempre guardati con sospetto.  Alla fine il loro confinamento è diventata la loro benedizione.
Alessandra Filippello