“Adesso vi dichiaro moglie e moglie” prete celebra matrimonio tra due donne e poi si dimette

Lo hanno ribattezzato Don Saffo, in realtà il suo vero nome è Don Emanuele Moscatelli, parroco della chiesa di San Lorenzo nel paese di Sant’ Oreste, comune della provincia di Roma con poco più di 3.600 anime, il primo sacerdote che ha pronunciato per officiare un matrimonio, le parole adesso vi dichiaro moglie e moglie. Tanto clamore da parte della chiesa stessa che ovviamente non ammette un matrimonio religioso tra due esseri dello stesso genere. Il prete avanti con i tempi, tuttavia dopo il matrimonio, ha deciso di lasciare, almeno momentaneamente il suo ruolo di prete, lasciando al chiodo per adesso il vecchio abito talare. Va precisato che il prete, non si era spinto proprio fino a sposare due lesbiche in chiesa. Invece di indossare i paramenti liturgici, si era cinto di una fascia tricolore e con il permesso, anzi la delega, del sindaco Valentina Pini, l’11 luglio in Municipio aveva presieduto all’unione. In realtà, il primo cittadino si aspettava che non tutto filasse liscio: «Avendo una certa confidenza col parroco ho detto pure di valutare l’opportunità di questa cerimonia. Così domenica prossima i fedeli avranno un nuovo parroco, anche se il Gay Center, attraverso Fabrizio Marrazzo, chiede al vescovo clemenza, visto che lo “sposalizio” non è avvenuto in un luogo di culto, ma in una sede istituzionale, esercitando i diritti riconosciuti senza distinzione a tutti gli italiani maggiorenni. Certamente, ammette il vescovo Rossi, «il parroco è un libero cittadino ma c’è un canone che impedisce ai sacerdoti di officiare cerimonie civili a prescindere da chi si sposa. Ma si dialoga nella Chiesa e così ho fatto con don Emanuele». Dopo il periodo di riflessione, don Emanuele, anticipa l’ordinario diocesano, «non potrà fare il parroco a Sant’ Oreste ma una volta chiarite certe cose potrà fare tutto, quando sarà il momento».  Chiarisce infine che Don Emanuele, «si è dimesso spontaneamente. Ha capito l’inopportunità e farà un periodo di riflessione e di verifica».

Alessandra Filippello