Abitare a Milano dopo il lockdown: case più grandi con balcone o giardino

Emergono i primi effetti del post Covid-19 sul mercato immobiliare nel capoluogo lombardo. Crescono la metratura degli appartamenti e la richiesta di spazi esterni.

Il lockdown, che nel giro di due mesi e mezzo ha pressoché stravolto le abitudini di tutti, non ha risparmiato il mercato immobiliare. Costretti a non abbandonare le quattro mura domestiche per prevenire la diffusione del contagio, i milanesi hanno iniziato a interrogarsi in merito alla vivibilità delle loro case. Complici il senso di clausura, la mancanza di attività all’aria aperta e la necessità di praticare lo smartworking, il periodo di isolamento forzato ha stimolato l’esigenza di spazi abitativi più ampi con balconi, terrazzi o giardini a disposizione tanto degli adulti quanto dei bambini.

Un’esigenza che spiega in parte i segnali di ripresa delle compravendite di abitazioni nel capoluogo lombardo, ridimensionate in precedenza dallo stop alle attività di costruzione, ai rogiti e ai mutui imposto dall’esacerbarsi dell’emergenza sanitaria. C’è voglia, insomma, di tornare ad acquistare, ma di farlo tenendo d’occhio quelle che sono le nuove priorità. Chi volesse farsi un’idea dell’offerta post Covid-19 degli immobili può dare un’occhiata alle case in vendita a Milano ad esempio su Wikicasa. Il sito consente di cercare casa nella zona preferita, filtrando la ricerca per visionare soltanto le soluzioni con le caratteristiche desiderate (balcone/terrazzo, giardino privato, giardino condominiale, ecc.).

Per adeguarsi alle nuove richieste degli acquirenti e aumentare la disponibilità di spazi più ampi e vivibili in cui risiedere, a Milano sono in corso d’opera alcune revisioni di progetti già avviati o in partenza. Nella nuova costruzione di via Paradiso 7 in zona Solari il numero dei bilocali previsti è stato ridotto del 10% in favore di appartamenti con metrature superiori. Lo stesso discorso è valido per il complesso Dimore milanesi di via Comelico 39-41 in zona Porta Romana.

Rispetto a quanto inizialmente previsto, in questo stabile sono state anche ripensate alcune aree comuni come quella dedicata al coworking, ridistribuita in salette adatte a ospitare al massimo due persone. Diversi altri immobiliari stanno inoltre progressivamente riconvertendo i propri disegni, aggiungendo terrazze, sottotetti vivibili, rooftop e spazi esterni da adattare a mini-palestre o mini-parco giochi.

Dopo il lockdown ci si aspetta che le ricerche immobiliari dei milanesi si orientino anche verso zone al di fuori del centro e della Cerchia dei Navigli. Pur rimanendo all’interno dei confini cittadini, chi ha a disposizione un budget medio-alto per l’acquisto della casa potrebbe infatti iniziare a prendere in considerazione i quartieri più periferici. Il vantaggio è che in queste aree non mancano le occasioni per comprare un immobile di pregio meno costoso ma con qualche metro quadrato in più.

redazione