A 6 anni raccoglie 18€ e li dona all’ospedale per “comprare le medicine”

Davide, un bambino di 6 anni di Milano, ha fatto, proprio in quarantena, il suo primo concerto con i genitori, entrambi musicisti. Un concerto speciale sia per la modalità in cui si è svolto sia per il costo dei biglietti, con una nobile finalità. A soli sei anni questo bambino dimostra un cuore grandissimo e ha voluto, con tutte le sue forze, dare il suo personalissimo contributo ai medici dell’ospedale Niguarda, che da mesi lottano contro il Coronavirus.
Per raccogliere questo suo piccolo e personalissimo contributo Davide ha suonato in concerto per i propri famigliari (nonni, cugini e zii) il giorno di Pasqua, rigorosamente in videochiamata. E soddisfatto dei 18€ raccolti tutti per merito suo grazie alla vendita dei biglietti per il concerto, ha scritto una letterina al personale sanitario dell’ospedale.
A raccontare la storia è stato proprio l’ospedale Niguarda, che ha ricevuto 18 euro dal neo musicista attraverso gli sms solidali che erano stati attivati dalla “nazionale cantanti” per dare una mano alla terapia intensiva.
“C’è posta per noi – hanno scritto dal Niguarda, postando la foto della letterina inviata dal bimbo -. Ma grazie piccolo Davide, che ci ha inviato il suo contributo attraverso l’sms solidale attivato dalla Nazionale Italiana Cantanti”. “Ciao dottori, sono Davide, ho 6 anni da poco – ha scritto invece il bimbo nella sua lettera – e volevo dirvi che a Pasqua ho suonato il violoncello per i miei nonni, i miei zii e miei cugini che mi hanno ascoltato in video e pagato il biglietto con il vostro sms solidale. Ho raccolto per voi 18 euro per comprare delle medicine”.
“È stata l’occasione per spiegare a nostro figlio cosa stava succedendo negli ospedali e fargli sperimentare che anche i bambini possono dare il loro prezioso contributo – hanno raccontato mamma e papà, chiaramente orgogliosi -. Non può immaginare quanta emozione abbia provato nostro figlio nel fare il suo primo concertino accompagnato da mamma e papà. Si è persino vestito elegante e fatto pettinare”.

Rebecca Broomfield