#storiedieuropei, la favola di Francesco Toldo

Rotterdam, 2 luglio 2000, stadio de Kuip. È in corso la finale del campionato europeo di calcio. Dopo 90 minuti Italia e Francia sono sull’1-1 e si va ai tempi supplementari, chi segna vince. Al 103º minuto la difesa italiana è in affanno e la Francia recupera palla in attacco, cross al centro dell’area di rigore per l’accorrente Trezeguet, Toldo si lancia alla sua sinistra sul palo più lontano ma l’attaccante francese scaglia un tiro fortissimo dritto per dritto sul primo palo sotto l’ incrocio…

Ma riavvolgiamo il nastro di questo europeo.

In un pomeriggio di inizio giugno -per la precisione il 3 giugno del 2000- l’Italia scende in campo contro la Norvegia a Oslo per disputare un’amichevole in preparazione al prossimo europeo che inizierà di lì a una settimana.

La partita è tranquilla, le due squadre non osano più di tanto visto l’imminente inizio della rassegna continentale, a cui  entrambe parteciperanno. Poi al 55º minuto i padroni di casa vanno in vantaggio grazie ad un colpo di testa di John Carew. Nel tentativo di evitare il gol Gianluigi Buffon, portiere dell’Italia, va a sbattere contro il palo ed è costretto a lasciare il terreno di gioco. Al suo posto entra Francesco Toldo che difende i pali della porta azzurra, ancora ignaro del destino che lo attende nel prossimo mese.

L’incidente di Buffon è più grave del previsto e il portiere del Parma torna a casa. Al suo posto viene chiamato Christian Abbiati -fresco campione d’Europa con l’under 21- e il titolare dell’Italia  all’Europeo diventa Francesco Toldo.

Il torneo continentale inizia e gli azzurri, trascinati da Totti, Inzaghi e Del Piero, si qualificano ai quarti di finale vincendo il girone. Francesco Toldo difende bene i pali dell’Italia, subendo solo due gol, di cui uno a qualificazione ampiamente raggiunta.

Ai quarti di finale la porta dell’Italia rimane ancora una volta inviolata, grazie non solo a Toldo ma anche ad una difesa eccellente, e gli azzurri volano in semifinale dove ad attenderli c’è l’Olanda padrona di casa, favorita alla vittoria finale.

Se i nostri genitori hanno potuto assistere alle sfide mondiali del 1970 e del 1982 contro la Germania, noi tutti possiamo dire di aver visto Italia-Olanda. Chi vi scrive all’epoca era solo un ragazzino che non poteva dare certo un parere sulla qualità della partita. Italia-Olanda però è passata alla storia, e verrà ricordata, come una delle partite più pazze ed emozionanti di sempre.

Amsterdam, 29 giugno 2000, Amsterdam Arena. Olanda e Italia si contendono l’ultimo posto per la finale di Euro 2000 contro la Francia.

Lo stadio è una bolgia arancione, i tifosi olandesi superano nettamente quelli italiani. A fare la partita è la nazionale padrona di casa che sin da subito mette l’Italia con le spalle al muro. Per gli azzurri la partita si mette in salita quando intorno alla mezz’ora Gianluca Zambrotta lascia la squadra in dieci, venendo espulso per doppia ammonizione, ma le peripezie per l’Italia, e soprattutto per Francesco Toldo, sono appena cominciate.

A causa di un dubbio fallo di Nesta su Kluivert l’arbitro assegna un rigore all’Olanda. Dal dischetto va Frank De Boer. Toldo e De Boer si studiano e l’olandese calcia il rigore, ma il portiere azzurro si tuffa alla sua sinistra e intercetta il tiro. Una parata che vale come un gol, il risultato resta sullo 0-0 ma la partita è lunga e l’Italia è ancora in inferiorità numerica.

Ad un certo punto, nel secondo tempo, Edgard Davids entra in area di rigore e viene steso. Stavolta il fallo è netto ma sembra comunque incredibile, secondo rigore per l’Olanda; dal dischetto si presenta Patrick Kluivert che stavolta spiazza Toldo. La palla finisce però sul palo. L’Italia ancora una volta è salva. La partita termina 0-0, si va ai tempi supplementari, ma nei 30 minuti di extratime nessuna delle due squadre mette a segno il golden gol che avrebbe chiuso la partita. Dopo 120 minuti di sofferenza si va ai rigori. L’Italia è la prima squadra a presentarsi sul dischetto, con Di Biagio che dopo l’errore fatale ai mondiali di Francia del 98 torna a calciare dagli 11 metri. Stavolta Di Biagio segna il rigore e arriva il turno dell’Olanda. Dal dischetto tira ancora una volta Frank De Boer, e la dinamica è la stessa del rigore calciato nel primo tempo. Il tiratore olandese calcia ancora una volta alla sua destra, Toldo ragiona allo stesso modo e anche lui sceglie di tuffarsi dallo stesso lato. Toldo c’è, e dopo 120 minuti di pura sofferenza l’Italia chiude la prima serie dei calci di rigore in vantaggio.

(AP Photo/Dusan Vranic)

Sul dischetto va Gianluca Pessotto che batte Van der Sar e porta l’Italia va sul 2-0. Jaap Stam si presenta sul dischetto ma spara alto sopra la traversa. Il terzo tiratore azzurro è Francesco Totti che realizza il rigore con il famoso “cucchiaio” che da quel giorno diventerà il suo marchio di fabbrica, venendo imitato nel corso degli anni da diversi giocatori. L’Italia è avanti 3-0 e Kluivert torna sul dischetto dopo l’erroraccio nei 90 minuti regolamentari: se anche lui, come De Boer, compirà il secondo errore l’Olanda sarà fuori dalla competizione. Kluivert però stavolta segna, e allora si procede con la quarta serie di rigori. Dal dischetto va Paolo Maldini, capitano degli azzurri, che però sbaglia il rigore e non riesce a regalare il successo agli azzurri.

L’Olanda ha così la possibilità di riaprire la partita e Paul Bosvelt si presenta dagli undici metri. Il giocatore dell’Olanda prova ad angolare il tiro ma Toldo si distende alla sua destra e porta l’Italia in finale parando il terzo rigore in una sola partita.

La quasi imbattibilità di Toldo in questa partita lo ha consacrato a eroe (sportivo) nazionale, icona dei portieri pararigori negli anni a venire. Nella finale contro la Francia Toldo è uno dei migliori in campo, ed è anche merito suo se gli azzurri arrivano ad un passo dal trionfo. La zampata di Delvecchio a inizio secondo tempo illude tutti fino a quando a pochissimi secondi dal fischio finale, Wiltord non pareggia i conti portando la gara ai supplementari. Con il morale sotto i tacchi gli azzurri reggono meno di 15 minuti e il gol di Trezeguet condanna l’Italia al secondo posto, regalando il secondo successo continentale alla Francia.

Francesco Toldo non doveva nemmeno giocare questo europeo, la sua “fortuna” è stata l’infortunio del suo collega titolare che gli ha lasciato il posto. Toldo però non diventerà mai il portiere titolare a tutti gli effetti, nei tornei internazionali gli sarà sempre preferito Buffon e la competizione tra i due diventerà una delle più intense del calcio italiano sia in nazionale che con le rispettive squadre di club. Infatti 12 mesi dopo l’europeo- nell’estate del 2001- Buffon andrà alla Juventus, dove ancora gioca da titolare, mentre Toldo andrà all’ Inter dove nel 2010 darà l’addio al calcio giocato dopo aver vinto, prima da titolare poi come secondo, tutto ciò che era possibile vincere con la maglia di un club. Francesco  Toldo non ha mai vinto il mondiale, perché si ritirò dalla nazionale nel 2004, ma siamo sicuri che non dimenticherà mai quell’europeo del 2000 fatto di prestazioni esaltanti, in cui in un soleggiato pomeriggio di fine giugno regalò all’Italia intera emozioni indimenticabili.