Un film a tavola: Pasta alla Norma de “Brutti, sporchi e cattivi”

Quest’oggi scendiamo al sud Italia e per la precisione in Sicilia, perché il piatto che vi stiamo per raccontare in realtà ha origine proprio sull’isola dei mitologici ciclopi: eccovi la pasta alla Norma!

Uno dei simboli più forti della tradizione culinaria siciliana, la pasta alla Norma è un piatto a base di maccheroni conditi con salsa di pomodoro, melanzane fritte, ricotta salata grattugiata e basilico fresco. Non tutti sanno però che il nome di questa pastasciutta si deve come omaggio all’opera “Norma” del compositore Vincenzo Bellini.

Nonostante le origini più che meridionali del piatto, la storia che prende vita nella pellicola di Ettore Scola si sviluppa in tutt’altra parte d’Italia: la periferia romana degli anni ’70, per la precisione.

In una misera baracca, costruita con altre sulla collina che fiancheggia San Pietro, vive con la sua numerosissima famiglia (la moglie, una decina di figli e un mucchio di parenti) il vecchio Giacinto Mazzatella, un pugliese orbo e ubriacone. La principale preoccupazione di quest’ultimo è quella di difendere dall’avidità dei familiari il milione che gli è stato dato per la perdita di un occhio. Dopo essersi spinto, fino a sparare su uno dei suoi figli per salvaguardare il suo tesoro, decide di portare in casa, solo per far dispetto alla moglie, una imponente prostituta napoletana, obbligando la consorte a farle posto nel letto matrimoniale. Furente per l’affronto, la donna organizza, d’accordo con tutta la famiglia, l’avvelenamento del vecchio con mezzo chilo di topicida mischiato col sugo di un’abbondante pastasciutta (la pasta alla Norma, per l’appunto). Giacinto, però, riesce a salvarsi e, per vendetta, dà fuoco alla baracca, senza peraltro causare vittime. La casa viene poi venduta ad una famiglia di calabresi, provocando una zuffa che si conclude con l’ingresso nella baracca anche dei nuovi arrivati, senza riuscire a porre fine ai conflitti familiari.

La versione che stiamo per darvi di questo primo piatto catanese è quella senza veleno, ovviamente!

Ingredienti per 4 persone

  • 320 gr maccheroni di grano duro
  • 400 gr di pomodori pelati
  • 12 gr zucchero
  • sale
  • 1 spicchio d’aglio
  • 2 melanzane “seta”
  • olio extravergine d’oliva
  • 80 gr ricotta salata
  • 9 foglie di basilico

Procedimento

Iniziamo questa ricetta con la creazione della salsa, facendo cuocere a fuoco lento i pomodori pelati con lo zucchero, il sale, lo spicchio d’aglio e 4 foglie di basilico. Una volta che il composto si sarà ristretto a dovere, la salsa sarà pronta.

A parte, tagliare a fettine sottili le due melanzane, spolverizzatele col sale e mettetele a scolare. La sapidità servirà per togliere l’acqua in eccesso dal vegetale e il gusto possibilmente amaro. Inoltre, per questione di praticità, sarebbe meglio friggerle a cubetti, ma vi lasciamo completa liberà in base alle vostre preferenze. Immergetele poi in olio bollente e tiratele fuori solo una volta che si saranno colorate per bene.

Unite le melanzane alla salsa, lasciandone qualcuna a parte per l’impiattamento.

A questo punto cuocete molto al dente la pasta, lasciando da parte un pò di acqua di cottura. Questo perché l’amalgama di tutte e tre le preparazioni avverrà successivamente insieme alla fine cottura della pasta.

Unite adesso i maccheroni con la salsa precedentemente preparata (ma a cui avete tolto l’aglio) e fatela andare a fuoco lento. Solo a fine cottura aggiungete le melanzane fritte, un’abbondante grattugiata di ricotta salata e le rimanenti foglie di basilico fresco.

Ecco pronta la pasta alla Norma!

Alessia Cavallaro