La Ferrari torna a vincere dopo un anno e mezzo: Vettel trionfa al GP d’Australia

Si dice che chi ben comincia è a metà dell’opera. Dopo 27 Gran Premi e un anno e mezzo di digiuno, Sebastian Vettel riporta la Ferrari al successo conquistando il gradino più alto del podio nell’appuntamento d’apertura del campionato mondiale di Formula 1 2017 sul tracciato dell’Albert Park di Melbourne, in Australia.

Premiato anche come “Driver of the day”, l’alfiere della rossa si è imposto con una perfetta strategia di gara sul diretto rivale della Mercedes Lewis Hamilton, partito dalla pole position e costretto ad accontentarsi della piazza d’onore; il tedesco si è dimostrato pulito e costante nel passo gara grazie all’ottima competitività tecnica della SF70H. Terzo e quarto posto ad appannaggio dei rispettivi team mate finlandesi; buona la prova di Valtteri Bottas, giunto sul gradino più basso del podio all’esordio con il team campione in carica, mentre prestazione più sottotono è stata quella di Kimi Raikkonen, mai entrato nella lotta al vertice.

Red Bull in difficoltĂ  e salvata solo dalla quinta piazza di Max Verstappen mentre gara di casa dal sapore amaro per Daniel Ricciardo; dopo l’errore nelle qualifiche del sabato, l’idolo locale si è visto prima partire dalla pit-lane con due giri di ritardo per poi essere messo KO da un problema tecnico accusato dalla sua vettura.

Al sesto posto ha fatto capolino la Williams dell’evergreen Felipe Massa, il quale ha concluso davanti alla Force India di Sergio Perez e alle due Toro Rosso di Carlos Sainz e Daniil Kvyat; a chiudere la top ten l’altra Force India di Esteban Ocon al primo punto in carriera. Menzione speciale per il nostro Antonio Giovinazzi, piazzatosi dodicesimo con la sua Sauber motorizzata Ferrari e confermatosi indubbiamente come migliore tra i rookie con una convincente prestazione.

Giornata da dimenticare per la McLaren, ancora immersa nella grande crisi della ricerca di performance e affidabilità: Alonso è stato costretto al ritiro nelle fasi finali per un guasto a una sospensione mentre Vandoorne ha chiuso al tredicesimo posto un weekend privo di acuti.

Prima del via la procedura di partenza è stata ripetuta a causa dell’errato allineamento in griglia di Stroll, altro giovanissimo esordiente e compagno di squadra di Massa alla Williams.

Al semaforo verde buono lo scatto di Hamilton, reattivo a mantenere la testa del gruppo che si è snodato senza problemi alle sue spalle. Il tre volte campione del mondo ha retto la leadership fino al giro 17, quando per il troppo degrado degli pneumatici si è visto costretto a rientrare ai box a montare il treno di soft per il secondo stint di gara. Il tentato undercut della Mercedes, ovvero l’anticipo del pit-stop rispetto al diretto avversario in pista, si è però rivelata la scelta strategica perdente; Vettel è rimasto fuori con le super-soft mostrando un degrado di gomme inferiore e un passo più costante rispetto al rivale, nel frattempo rientrato quinto e bloccato dietro alla Red Bull di Verstappen. Sono i giri in cui si è andato a determinare lo switch al comando; alla 23esima tornata è stata la volta di Seb, il quale è rientrato in pista proprio davanti al giovane olandese riuscendo quindi a scavalcare Hamilton.

In una corsa che in seguito è stata priva di grandi emozioni e sorpassi, per Vettel si è trattato soltanto di amministrare il vantaggio sulle Mercedes che non hanno mai dato segni di ripresa nei suoi confronti. Gioia incontenibile quella del quattro volte iridato, festeggiato dalla squadra al rientro ai box e sul podio al termine di un fine settimana da incorniciare sotto ogni punto di vista. La Ferrari non trionfava nella prima gara del campionato dal 2010 (vittoria di Alonso in Bahrain) e mancava il successo nel Gran Premio d’Australia dal lontano 2007, quando Raikkonen vinse nella sua gara d’esordio con la scuderia del cavallino rampante.

In un mondiale partito sicuramente con una nota di interesse particolare per quanto riguarda le posizioni di vertice, il prossimo appuntamento con il Grande Circus della F1 è fissato tra due settimane per il Gran Premio della Cina sull’avveniristico tracciato di Shanghai.

Giuseppe Forte