In vista dei Test di Medicina 2024, gli studenti si stanno preparando per la prova del 28 maggio soprattutto su biologia e chimica, lasciando in secondo piano matematica, logica e comprensione, puntando molto sullo studio mnemonico. Nel campione analizzato, Campania, Sicilia, Puglia, Lazio e Lombardia sono le regioni con gli studenti più attivi.
L’indagine è stata svolto dall’app thefaculty, strumento di orientamento e preparazione ai test d’ingresso scelto da molte università italiane, che ha analizzato quasi 12 milioni di risposte date durante le sessioni di studio in App da oltre 10 mila aspiranti medici.
60 domande con cui cimentarsi casualmente estratte da una banca dati pubblica di 3500 quesiti e circa 20mila posti previsionali disponibili a fronte di circa 70mila aspiranti camici bianchi (medici e odontoiatri) tra diplomandi e universitari. Sono questi i numeri del Test di Medicina 2024, uno degli eventi più attesi e temuti dagli studenti e al centro, quest’anno, di numerose polemiche tra intoppi burocratici e ricorsi al TAR.
Le due prove del Test di Medicina e Odontoiatria del 28 maggio e del 30 luglio, prevederanno 23 domande di biologia, 15 di chimica, 13 di matematica e fisica, 5 di ragionamento logico e 4 di competenze di lettura e conoscenze acquisite durante gli studi.
Ma come si stanno preparando gli studenti?
La risposta arriva da thefaculty, app gratuita e strumento nazionale di orientamento e preparazione a tutti i test d’ingresso universitari, utilizzato da più di 100.000 studenti, scelto da prestigiose Università pubbliche e private come Sapienza, Ferrara, Torino, Brescia, L’Aquila, Vita-Salute San Raffaele e LUM. In vista del Test di Medicina, thefaculty ha creato anche una community WhatsApp che conta oltre mille studenti attivi nel supporto reciproco.
Tramite l’analisi dell’attività in App, specifica della preparazione a Medicina, sono state raccolte quasi 12 milioni di risposte alle domande della banca dati, che delineano una panoramica generale su come gli studenti stanno affrontando la preparazione per il Test ormai alle porte.
Biologia e chimica, rispettivamente con 6.7 milioni e 3.1 milioni di risposte, sono in assoluto le due materie nelle quali gli aspiranti medici si stanno esercitando di più, tralasciando, almeno nelle prime due settimane di preparazione appena trascorse, competenze e conoscenze, fisica e matematica e in particolare logica (“solo” 620 mila risposte).
Benché dunque la logica non venga insegnata a scuola e richieda molto allenamento, in questa fase dello studio è considerata dagli studenti meno prioritaria ai fini della preparazione. Il motivo risiede, probabilmente, nell’idea che questa materia sia più facilmente gestibile con tecniche mnemoniche.
“Secondo me logica è per molti versi molto più facile da memorizzare una volta visto il quesito. Molti quesiti prevedono, infatti, un numero o una parola come risposta. Poiché sono anche più “strani” e meno confondibili si ricordano più facilmente. Negli anni passati la logica creava più problemi perché costringeva il candidato a riflettere per rispondere. Ora basta memorizzare le risposte anche delle domande più complicate. Per fare un esempio, nella banca dati è presente un quesito di logica figurale molto complicato, il 165: ma a me studente non importa, basta ricordare che la soluzione è 1 e quindi perché perdere tempo a ragionare? Se fossero presenti una serie di esercizi simili, sarebbe già più complicato, perché uno studente rischierebbe di confondersi, ma, con uno solo, questo rischio non si corre mai. A questo punto non si indaga più la capacità di ragionamento di un candidato, capacità, a mio parere, fondamentale per un qualunque tipo di studi e professione, ma la sua capacità di tenere a mente le risposte” commenta Carlo Tabacchi, formatore esperto di logica e socio di thefaculty.
In effetti, la citata domanda 165 di logica, alla prima visualizzazione in App, ha un tasso di risposta corretta di appena il 32%, ma già alla seconda visualizzazione il tasso di correttezza si alza di 46 punti percentuali arrivando al 78%.
Una dinamica, questa dell’“effetto memoria”, che thefaculty ha rilevato anche in relazione alle altre materie, seppur in maniera meno marcata, osservando anche la diminuzione dei tempi medi di risposta.
Alla prima occorrenza delle domande (ossia la prima volta che vengono viste durante le sessioni di studio in App, ma non necessariamente la prima volta che uno studente le ha viste), si registra un tempo medio di risposta di 25 secondi e una percentuale di correttezza media del 69%. “Questi dati – spiega la community manager dell’app thefaculty, Giulia Pifano – variano molto già alla terza occorrenza della domanda: 5 secondi (-80% del tempo rispetto alla prima) e 86% di risposte esatte (+25% di correttezza rispetto alla prima); e ancora di più alla quinta occorrenza: 2 secondi in media per rispondere (-92% del tempo rispetto alla prima) e 88% di risposte esatte (+28% di correttezza rispetto alla prima)”.
Commenta ancora Giulia Pifano: “sembra quindi che gli studenti non si stiano preparando molto su logica e comprensione, dando la precedenza a materie più concettuali come biologia e chimica. Da una parte, probabilmente, gli studenti stanno dando priorità alla preparazione di biologia, chimica e matematica perché si sentono carenti in queste materie e le interpretano come più difficili, spesso anche trovando incongruenze con il programma scolastico. Dall’altra, dai dati in nostro possesso, ipotizziamo che ciò derivi anche da una questione di percezione della difficoltà relativa a memorizzare i quesiti delle varie materie. Benché la logica non sia una materia scolastica, le domande di ragionamento, ma anche quelle di conoscenze acquisite negli studi e competenza di lettura, si confermano, osservando gli incrementi di risposte corrette dalla prima alle successive visualizzazioni di uno stesso quesito, più facilmente memorizzabili all’interno di una banca dati e quindi trascurabili all’interno di una preparazione”.
Interessanti anche le differenze di preparazione per zona geografica rilevate da thefaculty.
Le regioni dove si sta usando di più il percorso di preparazione in App con i quesiti della banca dati sono la Campania, la Sicilia, la Puglia, il Lazio e la Lombardia, e quelle con più risposte esatte sono Molise (79%), Sicilia (70%), Campania (70%) e Liguria (69%). Quelle con una percentuale di risposte esatte più bassa invece sono Marche (59%), Valle d’Aosta (58%), Toscana (57%), Umbria (51%).
Non sussistono invece differenze di preparazione per genere: la percentuale di risposte corrette tra maschi e femmine è molto simile.
Grande differenza, invece, quella tra i maturandi e chi è già diplomato o frequenta l’università. Chi è all’ultimo anno di scuola superiore si allena in app in media il 29% in meno del tempo e ottiene punteggi inferiori di circa il 6% rispetto a chi si trova in una condizione diversa (già universitari, lavoratori, inoccupati, disoccupati).
In generale, i maturandi “lamentano” in questi giorni la difficoltà di conciliare la preparazione del test con lo studio scolastico per le ultime verifiche e la maturità, mentre chi è già diplomato o in università ha la possibilità di dedicare più tempo alla preparazione, sfiorando in alcuni casi le 60 ore settimanali in App.
Christian Drammis, CEO e fondatore di thefaculty, spiega: “In app apriamo ogni 2 giorni un nuovo evento comparativo, cioè una simulazione uguale per tutti gli studenti strutturata come il test ufficiale, il cui punteggio permette di accedere in una classifica, come se fosse la graduatoria del test. Sebbene il ministero non abbia ancora fornito indicazioni definitive sui posti disponibili, è verosimile che per passare il Test si debba rientrare nel primo 30% della graduatoria. Nella classifica del primo evento comparativo, questa soglia corrisponde a un punteggio di circa 60 punti. Osservando gli eventi comparativi in ordine cronologico di apertura, si vede che questi punteggi soglia crescono, cioè gli studenti diventano sempre più bravi. Nell’ultimo evento comparativo l’asticella è salita del 7% rispetto al primo, per esempio, ed è possibile che la soglia al 28 maggio sarà ancora più alta di quanto ipotizzata”.