L’arte di guardare oltre gli oggetti

Quando l’arte incontra le mani di un creativo, può star certa di essere al posto giusto,nel momento giusto. Quelle mani sono di Dan Rawlings,un ragazzo inglese che ha studiato progettazione del prodotto a Kingston,prima di diventare un interessante designer e un vero artista. Le sue opere d’arte sono realizzate con vecchi strumenti e attrezzi agricoli ormai in disuso.
Attraverso il riciclo intenzionale di questi utensili  utilizzati per lavorare la terra, egli realizza delle opere originali che custodiscono una storia di vita. Con impegno e passione, Dan intaglia oggetti ferrosi,restituendo ai nostri occhi delle figure delicate che creano un particolare effetto,considerando la durezza del materiale da cui nascono. Con queste opere, è come se lui volesse aprirci gli occhi davanti alla bellezza che diventa ancora più affascinante quando è figlia dell’unione tra due mondi apparentemente contrapposti:la tenerezza poetica dell’arte e la ruvidità,evocata dagli attrezzi, del lavoro nei campi. Focalizza la nostra attenzione sull’importanza e il ruolo che diamo alla natura, dimostrandoci che questa può offrirci molto di più di quello che pretendiamo da un mondo consumista.
L’obiettivo dell’artista è quello di portare alla mente il ricordo di un tempo in cui le cose non erano semplici,ma gli uomini erano capaci di aiutarsi,condividendo l’amore per la vita e per la natura.Nelle sue opere incastona immagini di momenti quotidiani in cui sta la verità e la magia della vita,come i due ragazzi che camminano mano nella mano o l’uccellino che riposa fra i rami.

Se il materialismo,come afferma Dan, sfama il nostro ego,di certo la nostra anima rimane digiuna di quelle vere esperienze che tendono ad essere inghiottite dalla frenesia e dal bisogno costante di avere sempre di più. Ecco,allora,che le sue opere ci appaiono come quei fiori selvatici che crescono attraverso le fessure dell’asfalto e ci ricordano che la vera bellezza sta nella semplicità.

Alessandra Nepa