L’indie rock degli Zen Circus torna con “Il fuoco in una stanza”

A due anni di distanza dalla “Terza Guerra Mondiale“, gli Zen Circus tornano forti sul mercato musicale italiano con un nuovo progetto, il loro decimo album: “Il fuoco in una stanza”.

Anticipato dal singolo “Catene”, da poche ore sulla rete è possibile ascoltare ed apprezzare il nuovo lavoro della band pisana, ormai da vent’anni una sicurezza del panorama musicale nostrano. Sul suo profilo Facebook il cantautore del gruppo Andrea Appino ha dichiarato:

“In due anni succedono tante cose, belle e brutte che siano. Così, come sempre, ti affacci allo specchio e nel riflesso scorgi cose che due anni prima non avevi visto: rughe che prima non c’erano, ombre dietro di te che pensavi di aver scacciato via tempo prima, sorrisi ed abbracci che hai malamente allontanato e melodie ormai fatte e finite che giusto due anni prima avevi appena accennate nella testa. Il tempo passa, e meno male, la vita scorre, e meno male, la musica invece resta lì dove l’hai pensata o immaginata e si scontra nello specchio di chi l’ascolta. E la fa sua, che tu lo voglia o meno, contro tutte le paternità e le maternità esclusive di questo mondo sempre più in equilibrio tra bene e male. Abbiamo messo tutto il cuore in questo disco, ci ho dormito dentro per due anni, chiedendomi cosa potevo dare ancora per questo ideale che ho “degli altri”, cosa che non avevo fatto invece per qualcuno di speciale o per me stesso, che poi sarebbe la stessa cosa”.

Un disco diverso dal passato e seguito da un tour che già dal prossimo 13 aprile vedrà impegnati gli Zen Circus all’Estragon di Bologna. Tredici pezzi tutti molti diversi tra loro, ma al tempo stesso complementari e relazionati in un certo senso dalla tematica della ribellione, dalla tematica della famiglia e dai valori. Il singolo “Catene” e il “Fuoco in una stanza” sono solo un esempio della carica energica dei ragazzi toscani, ma al tempo stesso si denota un tocco di delicatezza e accuratezza dei testi ancora più ricercata rispetto al passato. Questo album è un ulteriore step per gli Zen Circus, al momento con i Baustelle la rappresentazione migliore musicale che l’Italia da come alternative rock.

Come canta lo stesso Appino: “Non trovo gli accordi e neanche le parole il tempo viaggia sempre e solo in una direzione”. Una frase tanto vera nella vita quanto poco adatta al caso di questo album, perché Andrea e i suoi Zen le parole e gli accordi li hanno trovati, eccome se li hanno trovati…