“Vi chiedo scusa per ciò che ha fatto Antonio… è stato mio figlio a strappare anche i vostri cuori”

Nessuno può immaginare che un figlio arrivi a tanto ed il bello è che lo amerai comunque, il cuore si spezza in mille pezzi ma inesorabilmente deve continuare a battere, probabilmente anche per lui. Perchè un figlio non si può cancellare, ti annienta ma si continua a stringere nel proprio petto e cullare tra le proprie braccia. La madre di Antonio, l’omicida dei due fidanzati di Lecce ha voluto scrivere una lettera per le madri dei due ragazzi barbaramente uccisi dal figlio. Le sue parole sono pacate ed intrise di una grande sofferenza che non potrà passare mai più, perchè un figlio che muore si può piangere, un figlio assassino non si può odiare, non si può capire, si ricercano mille segnali, ci si sente in colpa, ci si chiede dove e quando si è sbagliato ed inceppato qualcosa, ma si deve tirare avanti ed avere paura davanti a tutti a dire è mio figlio dopo quello che ha fatto, come se si avesse una qualche colpa, che in verità non si ha. Riportiamo il testo integrale della lettera che è stata letta durante il programma la vita in diretta.  “Vi chiedo scusa per ciò che ha fatto Antonio, anche se mi rendo conto che sia davvero poca cosa, rispetto alla terribile ferita che vi e’ stata inflitta”. E’ un passaggio della lettera scritta da Rosalba Cavalera De Marco, la mamma di Antonio De Marco, l’assassino reo confesso di Daniele De Santis e Eleonora Manta, uccisi a coltellate a Lecce il 21 settembre, indirizzata alle mamme delle vittime.  “C’è sicuramente una ragione – scrive la donna – se il legame tra madre e figlio non si spezza mai. Forse per i nove mesi durante i quali te lo senti dentro, o per quel cordone che ancora lo lega a te quando viene alla luce, oppure per quel dolore forte e intenso, che soffri nel metterlo al mondo. Un dolore che non dimentichi e che a volte ritorna, così come è certamente ritornato in voi, mille e mille volte più forte e più atroce, così come si è ripresentato in me, anche se in misura non paragonabile con il vostro, quando ho appreso che era stato mio figlio a strappare anche i vostri cuori.”Vi chiedo ancora scusa per la mia presunzione – continua -, perché quando ho appreso del vostro dramma, ed ancora non sapevo che era stato causato da mio figlio, ho creduto di poter comprendere il vostro dolore di madri, ma non era così. Solo ora che anche io, sia pure in maniera differente, provo quella stessa sofferenza, posso essere davvero consapevole del vostro dolore e condividerlo dentro di me”.

Alessandra Filippello