Uso del cellulare e tumori: una sentenza non è una verità scientifica

Uso del cellulare e tumori: il Tribunale di Ivrea ha riconosciuto un nesso causale tra l’uso del dispositivo ed il tumore, ma la scienza non è così sicura.

Il possibile legame tra uso del cellulare e tumore è oggetto di studi ormai da diversi anni. Del resto, ora più che mai, le onde elettromagnetiche sono presenti nella nostra vita costantemente: nessuno di noi (o quasi) può fare a meno di uno smartphone o di una connessione WiFi. Considerato quanto questo tipo di tecnologia è ormai al centro di tutte le attività umane, un po’ di preoccupazione è legittima, ma non sufficiente a giustificare inutili allarmismi.

Recentemente, in sede di tribunale, è stato stabilito il legame tra uso intenso del cellulare e tumori benigni. Una sentenza, però, non è sufficiente a stabilire una verità scientifica. Di tumori, Social Up ha parlato più volte, tentando di informarvi nel modo più puntuale e chiaro possibile. Anche stavolta tenteremo di fare chiarezza spiegando perché la scienza non è così sicura sull’argomento.

Il caso

Un uomo ha perso l’udito da parte dell’orecchio destro a causa di un tumore benigno del nervo acustico, piuttosto raro invero, noto come neurinoma. Il Tribunale di Ivrea, nell’ambito di una causa di ricorso diretto verso l’INAIL ed in seguito all’esame di diverse perizie mediche, ha stabilito il diritto dell’uomo alla pensione di invalidità in quanto il neurinoma sarebbe stato causato da un uso eccessivo del telefono cellulare nell’ambito lavorativo. Per eccessivo, non si intende una telefonata più lunga del dovuto, ma un utilizzo prolungato e costante che, nel caso specifico, significa anche 4-5 ore al giorno e per la durata impressionante di ben 15 anni!

L’esposizione costante avrebbe portato allo sviluppo del tumore e, di conseguenza, all’asportazione dello stesso con conseguente perdita dell’udito da parte dell’orecchio interessato. Sebbene sia vero che un precedente studio ha segnalato un lieve aumento dei casi di neurinoma in pazienti che avevano fatto un uso intenso del cellulare, più di 1.640 ore di conversazione, questo è l’unico caso in cui questa correlazione sembra essere data per certa.

Cosa dice la Scienza

Il neurinoma dell’acustico è una forma di tumore benigno, quindi non invasivo, che ha origine a partire dalle cellule di Schwann che rivestono l’ottavo nervo cranico, detto appunto nervo acustico. In condizioni normali, le Cellule di Schwann, che appartengono al gruppo di cellule di supporto classificato come glia, hanno il compito di avvolgere il nervo producendo uno strato di mielina, una vera e propria guaina che funziona un po’ come un isolante elettrico.

Non un tumore al cervello vero e proprio, dunque, ma un tumore benigno del sistema nervoso periferico e, in particolare, della glia. Le cause di questo particolare tipo di tumore non sono ancora note né si conoscono comportamenti in grado di prevenirlo.

Un tumore non così raro come si potrebbe credere. Sebbene sia in grado di causare problemi, come la perdita dell’udito, in 1 individuo su 100.000, si stima che abbia un’incidenza complessiva dell’1% nella popolazione. Non sempre, quindi, viene diagnosticato in quanto la sua natura benigna può portarlo a non progredire e non causare alcun tipo di sintomo.

Ma esiste un dimostrato legame causale tra uso del cellulare e tumori del sistema nervoso? La risposta è semplice: allo stato attuale no. Lo studio più completo sulla questione ha stabilito come sia, effettivamente, difficile ritrovare un qualche legame tra l’uso del telefonino e l’insorgenza di tumori, in particolare del sistema nervoso centrale. Per altro, la maggior parte degli studi ha dimostrato come in ratti esposti a radiazioni elettromagnetiche di bassa intensità, simili a quelle prodotte dai cellulari, non ci sia un incremento dei casi di tumore.

Alla luce di tutto ciò, l’OMS ha classificato l’uso intensivo del cellulare come “possibilmente cancerogeno” o di categoria 2B. Della classificazione che l’OMS applica alle sostanze in base alle sue possibili proprietà tumorigeniche vi abbiamo parlato nell’articolo sull’ipotesi che la carne fosse cancerogena. In parole povere: il vostro cellulare è possibilmente cancerogeno almeno quanto una tazza di caffè bollente.

Ciò nonostante, un uso eccessivo del dispositivo non è mai incoraggiato: uno studio italo-americano, che promette di essere più articolato e complesso dei precedenti, ci offrirà nuove risposte entro al fine dell’anno. Fino ad allora, prudenza, ma senza inutili ossessioni.

Silvia D'Amico