Tutti i segreti di “Start”: il nuovo album di Ligabue

Vi sorprenderà scoprire che l’attesissimo “Start”, il dodicesimo album di Ligabue non è affatto male!

Perché diciamo così? Perché sia i numerosi fan del Liga nazionale sia i fruitori di musica italiana non erano rimasti per nulla soddisfatti dell’ultimo progetto discografico del cantante e, quindi, la preoccupazione che il nuovo disco sarebbe riuscito ad adempiere alle aspettative di tanti era nell’aria.

Anticipato dal singolo estratto “Luci d’America” e rilasciato l’8 marzo 2019 in tutte le piattaforme digitali e streaming con la pubblicazione di un nuovo singolo “Certe donne brillano” – omaggio non casuale alle donne visto il giorno di uscita – “Start” conta ben dieci nuovi inediti.

È un vero proprio disco corale nel senso che Ligabue ha inserito tutto il suo mondo visto e vissuto da chi fa musica da circa trent’anni.

Sia il titolo sia la scelta della copertina danno indicazioni ben precise. Sul titolo Liga ha rivelato: “Start è più immediato, energico, quasi in reazione al lavoro precedente. C’è un’urgenza in questo disco che mi ricorda quella dei miei primi lavori. Il tempo passa, ma io non lo sento”. Start, quindi, nel senso di iniziare, partire dall’inizio, ricominciare o continuare da dove Liga ci aveva lasciati. Ma il titolo “Start” anche perché segna l’incontro con Federico Nardelli con cui ha individuato subito la direzione verso cui andare ed è di buon auspicio dopo l’operazione alle corde vocali.

Sulla copertina, invece, è la prima volta che il volto del cantante vien usato per un disco. «Ce l’ho sempre messa la faccia, in senso figurato, ma questa volta c’è proprio il faccione – ha commentato Ligabue – Mi piace quella foto: sono senza trucco, la sento molto vera, ci vedo i segni del tempo».

“Start” è un album di un uomo adulto, quindi, che racconta ciò che vive come la famiglia, l’amore e la realtà interpretati e disegnati secondo il suo personalissimo sentire.

Il disco si apre subito bene con “”Polvere di stelle” e segue con “Ancora noi” in cui Ligabue parla di amicizia. Non mancano però canzoni d’amore, come da sempre ci ha abituato, ed ecco tra le più belle del nuovo lavoro “Mai dire mai”. Ci sono anche canzoni più intimiste e personali come “Quello che mi fa la guerra” e “Io in questo mondo”.

Se a livello di arrangiamenti, si ritrova il Liga degli inizi con un bel sound rock compatto e allegro, dall’altro lato non si può dire la stessa cosa dei testi che, ahimè, forse patiscono il passare del tempo, ma sono retorici, banali e poco consistenti.

Una sorpresa nel disco è la presenza del figlio Lenny che suona la batteria in “La cattiva compagnia” e su cui Ligabue ha dichiarato: “La presenza di Lenny è un gioco, in quel brano c’è un passaggio metal che è la sua passione e l’ho coinvolto. Deve fare la sua strada e lui vuole che sia nella musica: fa una scuola a Bologna per diventare produttore”.

In definitiva, “Start” è la somma dell’uomo, autore e cantante Ligabue ed è un disco che merita di essere ascoltato e perché no di far parte della personale playlist con canzoni come “Mai dire mai” e “Polvere di stelle”.

Ligabue tornerà a suonare dal vivo negli stadi dal 14 giugno, toccando moltissime città italiane.

Buon ascolto!

Sandy Sciuto