Terminator Destino Oscuro: la rivincita delle donne contro i cyborg dal futuro

Visto in anteprima stampa al Palazzo del Cinema Anteo di Milano – l’anteprima aperta al pubblico si terrà invece il 30 ottobre, durante il Lucca Comics & Games 2019 (Area Movie) – Terminator Destino Oscuro è un film che è ben lontano dai primi due capitoli della saga diretti da Cameron, nonostante al livello narrativo si collochi immediatamente dopo, sconfessando sulla carta tutti gli altri film.

Diretta da Tim Miller (regista di Deadpool e creatore della serie Netflix di fantascienza Love, Death & Robots), la pellicola è quasi un remake del primo episodio con la differenza che a guidare la resistenza-sopravvivenza contro l’implacabile Terminator di turno (Gabriel Luna), stavolta dalle fattezze messicane, al contrario dell’algido e glaciale T1000 (Robert Patrick) del secondo episodio, sono tre donne: la giovane messicana Dani (Natalia Reyes), inaspettato bersaglio del terminator; Grace (Mackenzie Davis), una donna del futuro ultrapotenziata e Sarah Connor (Linda Hamilton, che interpreta ancora una volta bene il suo ruolo). Il trio dovrà scampare ad uno dei Terminator più terribili della saga.

Già dalle prime battute del film si capisce che si è investito molto di più sulla componente action che sul resto. Effetti speciali esagerati per situazioni che spesso sfidano le dinamiche della fisica, sia quella aerea che quella marina. Se alcune di queste dinamiche possono essere divertenti per lo spettatore, a lungo andare gli effetti speciali stordiscono. Ciò che manca in gran parte del film è la suspance, che era perno fondamentale delle pellicole di Cameron, la cui fotografia sporca, per certi versi da noir urbano, faceva temere di vedere apparire il Terminator da qualsiasi angolo e in modo implacabile. Nel secondo capitolo il giorno del Giudizio la componente action era maggiore, ma era arricchita da una bella sceneggiatura, che faceva funzionare bene il trio: bambino, madre e cyborg buono (Arnold Schwarzenegger); la tensione era comunque palpabile e il pericolo maggiore per l’abilità mutaforma del T1000 e per la sua apparente indistruttibilità.Terminator - Destino oscuro a Lucca CeG

Non così per gran parte di Destino Oscuro, che al livello di sceneggiatura ha parecchie lacune: dagli esili collegamenti ai precedenti film alla scarsa inventiva nel definire nuovi svolgimenti della trama. In sostanza il film è un inseguimento, una fuga-caccia scoppiettante per gli effetti speciali utilizzati: tutto sa di già visto. Nonostante l’introduzione della donna umana ultrapotenziata, probabilmente l’idea migliore del film anche al livello scenico con la scelta dell’attrice Davis Mackensie, dotata di una fisicità perfetta per incarnare i movimenti di una quasi cyborg, che però rimane umana; nonostante la figura di Sarah Connor, tirata in lucido per guerreggiare ancora, e qualche tocco di ironia, tutto ciò non basta per rendere la trama di questo film memorabile: un passo indietro rispetto a Terminator Genesys che giocava con migliori esiti sull’idea di linee temporali alternative e creava un re-bot più acuto, che puntava con maggiore inventiva sui viaggi nel tempo, rispolverando vecchi personaggi (tra cui Sarah Connor da giovane interpretata da Emilia Clarke).

Tra le cose che non funzionano in Terminator Destino Oscuro vi è ad esempio il personaggio di Dani, la giovane messicana nuovo bersaglio del Terminator. Il personaggio è davvero abbozzato, così come poco credibile il suo sviluppo nella storia. E’ lontano anni luce dalla graduale presa di coscienza del proprio dramma e della propria situazione, che Sarah Connor aveva nel primo episodio. Anche la scelta dell’attrice non appare troppo convincente, perché mancante di personalità rispetto alle altre due donne che l’accompagnano, nonostante si può dire che sarebbe dovuta essere lei la principale protagonista.Risultati immagini per destino oscuro

Insomma la trama scricchiola e bypassa molti punti con parecchia superficialità. Il film appare poi troppo incentrato sull’idea di dare alle donne un ruolo centrale, calcando questo scopo in modo troppo palese, al punto da diventare banale. Gli uomini sono praticamente inesistenti: o muoiono o sono per lo più inutili, comunque ci si dimentica subito di loro. Non il grembo ma la persona, un po’ questo il messaggio del film, assieme a “si è da soli artefici del proprio destino“: ma ci si arriva con qualche frase, senza approfondire veramente il discorso della predestinazione o quello dell’identità personale. Tra le righe l’ambientazione messicana vorrebbe essere antidiscriminatoria, anche qui in modo troppo palese e un po’ di facciata.Risultati immagini per destino oscuro grace

Passando al comparto tecnico, l’azione di certo non manca. Ci sono anche alcune scene interessanti: le migliori sono quella in aeroporto (forse il momento di maggiore tensione del film) e quella del drone. Poi si esagera troppo nell’immaginare disastri e meccaniche di trasporti parecchio esagerate. Seppure ci si trovi in un film di fantascienza, Destino Oscuro appare troppo finto e  inverosimile: non erano così i primi due episodi di Cameron, di cui questo vuole essere una continuazione. In Terminator 1 e 2 le dinamiche di sopravvivenza degli esseri umani erano estreme, sofferte e verosimili: essi utilizzavano i limitati mezzi umani (la famosa pressa) per cercare di resistere e uccidere esseri sovraumani e irrefrenabili come gli androidi killer. In Destino Oscuro Tim Miller cerca di evocare un’aura epica di scontro collettivo contro il cyborg: della serie tutti contro uno con tutti i mezzi, le armi, i veicoli e le bombe che abbiamo. Ne esce fuori più un videogioco che un film, un videogioco nemmeno tanto divertente ed è un utilizzo poco efficace dell’eredità lasciata da due classici della fantascienza come Terminator 1 e 2.  Anche i flashback sono prevedibili e poco esaltanti nel descrivere il possibile destino oscuro del titolo.

Poco convincente dunque questo sequel, che difficilmente potrà reggere su di se una nuova trilogia. Appariva decisamente più interessante Terminator Salvation (un film di guerra fantascientifico, ambientato nel futuro mondo della saga di Terminator), al quale però non sono seguiti gli altri due film della trilogia promessa.

Francesco Bellia