Tate: la startup con l’app che abbatte i tempi del mercato energetico

La digitalizzazione non è un fenomeno che riguarda solamente i processi aziendali più sofisticati o le transazioni bancarie più sensibili, è qualcosa di più. Un fenomeno diffuso, che prende il piede nella società moderna, cambiando anche le piccole abitudini.

Se fino a dieci anni fa era nostra abitudine alzare la cornetta del telefono per prenotare una pizza, ora basta un semplice click tramite le svariate app di delivery che, come tante altre, hanno cambiato la nostra quotidianità.

L’evoluzione tecnologica ha permesso all’uomo di ridurre i tempi per determinati processi, a seconda del settore di applicazione, permettendo abbandonare vecchie ed inutili abitudini. Tra queste si annoverarano sicuramente anche quella di fare lunghe file in coda per qualsiasi motivo, dal pagamento di una bolletta fino al ritiro di una spedizione.

Anche il servizio delle utilities (luce e gas tra le altre) è stato investito dall’innovazione, sia sul lato produttivo, ma soprattutto sul lato della gestione dei contratti e dei clienti. Una delle start up più innovative ed attive è sicuramente Tate.

Tate è una tech company, attiva dal 2019, attiva nella vendita di energia elettrica e gas in maniera esclusivamente online, riducendo al minimo le scartoffie e le code per gli utenti. Ma la rivoluzione non finisce solo qui.

Tate, infatti, fornisce ai suoi clienti solamente energia 100% verde, garantendo una continua produzione di energia green con un semplice meccanismo: ogni kilowattora di energia consumato da un cliente Tate porta alla produzione di nuova energia, completamente green, derivante da fonti rinnovabili.

Nell’ultimo anno Tate ha letteralmente spopolato, registrando un tasso di crescita mensile del 20%, riuscendo a fatturare 800.000 euro. In termini di digitalizzazione, invece, ha riscosso molto successo anche la sua app, da cui è possibile gestire qualsiasi tipo di servizio legato ai contratti attivi, evitando così lunghe attese allo sportello o in linea con il call center.

l download dell’app sono stati più di 50.000, segno che la volontà dell’azienda di fornire tutto in un unico strumento sia vincente.

Il successo di Tate non è passato inosservato, tanto da registrare l’interesse di un colosso come Eni Gas e Luce che ha acquisito il 20% delle quote societarie qualche mese fa.

Tate è nata in Italia, a Firenze di preciso, dall’idea di quattro ragazzi con la voglia di semplificare il mercato dell’energia, visto come un gigante anziano e non al passo con i tempi.

Esperienze come Tate insegnano che l’innovazione e la voglia di ridurre i tempi morti può avvenire in qualsiasi momento, in qualsiasi settore, anche in quelli considerati fin troppo conservatori e legati a burocrazia/false convinzioni.

Paride Rossi