In Svizzera gli insetti conquistano i menù

Si, avete proprio capito bene! In Svizzera dal primo maggio sarà autorizzato il consumo alimentare di insetti. Non che fino ad adesso fosse illegale, in quanto molti e-commerce europei ne sono rivenditori: semplicemente diventeranno molto più semplici da trovare, anche nei banchi frigo dei supermercati.

Vi avevamo già parlato in un altro articolo di questa nuova moda-mania che sta spopolando un po’ ovunque nei Paesi dove normalmente non si mangiano queste prelibatezze e di come queste siano in realtà ingredienti ricchi di ferro, calcio e proteine. Dovrebbe infatti essere usuale e – non contraria – la loro normale assunzione nelle nostre diete.

Il fatto che la nostra tradizione non includa nella nostra dieta questo genere di piatti non implica necessariamente che sia sbagliato da mangiare. È giusto sapere infatti quanto realmente gli insetti siano una delle maggiori fonti di proteine. Prendete per esempio una cavalletta: una porzione da 100 grammi di questi insetti contiene calcio, ferro ma soprattutto tra i 14 e i 18 grammi di proteine.
Nella classifica degli insetti più mangiati al mondo troviamo sul podio le locuste, le formiche e le cimici. Seguono poi le larve di api, di punteruolo rosso e di vespe. Semplicemente grigliati, fritti o uniti a salse, non importa: in alcuni posti questi animali sono considerate vere e proprie ghiottonerie!

Siccome gli svizzeri sono sempre avanti in tutto, come con la puntualità, è stato proprio un suo ristorante ad aver avuto la grande idea di organizzare corsi di cucina per imparare a cucinare correttamente tarme e cavallette.

Il ristorante in particolare è Löscher di Berna che ha deciso di aprire le porte delle sue cucine non solo a cuochi veri e propri, ma anche a chiunque ami tanto la cucina da volerne assaporare anche questi aspetti più “particolari”. Le lezioni sono tenute dalla designer e cuoca Andrea Staudacher.

Sono tre le specie commercializzabili: le larve della farina, i grilli domestici e le locuste migratorie.

Gli insetti devono però, in ogni caso, provenire da allevamenti: possono andare sul mercato solo se sono stati sottoposti a congelamento o trattamento termico in grado di garantire l’uccisione dei germi vegetativi.

“Una manciata di locuste ha lo stesso contenuto proteico di una bistecca di manzo”, spiega con convinzione la Staudacher. “Durante i corsi si impareranno a conoscere e lavorare le tarme della farina e le cavallette: le prime per cucinare falafel e muffin, le seconde per le fritture”.

Le lezioni  sono a numero a numero chiuso, prenotabili di volta in volta, e costeranno all’incirca 80 franchi (75 euro) per ogni lezione.

Come regalo per qualche ricorrenza per gli amanti della cucina o per i curiosi, pensiamo sia azzeccatissimo. Unico problema? Prenotare volo andata/ritorno per la Svizzera, poi il gioco è fatto!

Alessia Cavallaro