corteggiatore o stalker zio benny

“Stalker o corteggiatore, una linea sottile” Raccontalo a zio Benny

“Ciao Benny,
ci conosciamo bene e anche se ne abbiamo già parlato tante volte, voglio ufficialmente suggerirti un tema da trattare per la tua stramba posta. Corteggiatore o Stalker? In pratica, molto spesso, mi sono resa conto che quando si conosce un nuovo ragazzo o ragazza, o magari anche prima di qualsiasi tipo di approccio, si ha questa nuova abitudine di impicciarsi sui profili social. Tutto normale, se non fosse che ad incontro avvenuto o al termine di una frequentazione, questa abitudine a molti persista. Visualizzazioni a tutte le storie di Instagram, like tattici e perché no, qualche reazione di tanto in tanto. Azioni del genere possiamo classificarle come metodi da appassionato corteggiatore o primi sintomi da stalker incallito? Vogliamo parlare di quelli che non si propongono mai, ma sanno vita e miracoli di te? E di quelli che nonostante un rifiuto continuano ad insistere? Tu che ne pensi?

Erika!”

Ciao Erika, ma che bel argomento! Sento quasi di potermi sbilanciare e affermare che, almeno una volta nella vita, ma sicuramente più d’una, tutti noi abbiamo superato quella linea sottile che, da corteggiatore ci ha reso un po’ stalker.
Prima di continuare a scherzare sul tema, trovo necessario, però, precisare che lo stalking è un problema reale e serio, punito dalla legge. Uno stalker patologico affligge la propria vittima, perseguitandola, generandole stati di paura e ansia, arrivando persino a compromettere lo svolgimento della normale vita quotidiana. Comportamenti deplorevoli sui quali non si può discutere se non davanti alle autorità e ad un’equipe medica, ma una di quelli bravi.

Assodato ciò, carissima amica mia, torniamo ai nostri soliti toni leggeri. Che ci piaccia o no, dobbiamo ammetterlo! Ad un certo punto della nostra vita, forse anche più di una volta, nella nostra testolina ci siamo sentiti i protagonisti dell’anime “Piccoli problemi di Cuore“. Sì, Dio solo sa, quanto a squarcia gola io abbia cantato insieme a Cristina D’Avena.
Un giorno sei lì, seduto al bar per i cacchi tuoi, a sorseggiare quella birra liquorosa che gli altri snobbano, ma che a te piace assai ed ecco che improvvisamente incroci lui. Erik, bello come il sole, biondo e dagli occhi sbrilluccicosi. Lui è lì, con i suoi amici, con quello sguardo un po’ torvo e quel sorriso rivolto a chissà quale assurdità o minchiata mentre noi lì, a guardarlo con gli occhi a forma di cuore che escono fuori dalle orbite oculari.

Cosa fare? Come entrare nella sua sfera d’attenzione?
I nostalgici degli anni ’90 si farebbero notare, passando e spassando, abbozzando un sorriso, un incrocio e un gioco di sguardi. Quella roba lì, insomma.
I più temerari e impavidi tenteranno un imbarazzante approccio, mascherati da sguardo languido e con voce ammiccante: “Scusami… Per caso hai da accendere?”
E poi, come sempre, a darti fuoco è l’amico che manco ti eri accorta fosse lì.

Provateci pure, ma non provate a negarlo! Tornati a casa sarete lì, a pensare a ogni dettaglio che possa tornare utile a rintracciarlo su Instagram. Sì innesca un flusso sensoriale di pensieri ed azioni. Tag a storie, ricerche infinite tra i follower di quel conoscente che è passato a salutarlo, ma i suoi follower sono 2279. Gruppi whatsapp di amiche pronte a immolare ore di sonno a scandagliare ogni abitante della Terra. Nomi, volti, tag, ex fidanzate, impostazioni di ricerca per luoghi, lavoro, scuola frequentata, generi musicali. Lo scopo è trovarlo.

corteggiatore o stalker zio benny

Improvvisamente la rivelazione! La sua foto profilo, alle 6 del mattino è lì, che ci guarda e un senso di immensa soddisfazione ci assale. No, di più, ci sentiamo pronti a lavorare in CSI, squadra anti crimine, o per la redazione di Uomini&Donne, loro con quei software sofisticati non trovano mai nessuno! Noi, invece, in barba alle casistiche siamo riusciti a trovare il nostro Erik!

Iniziamo a scandagliare foto per foto, per cercare non solo affinità da poter utilizzare per la nostra causa in un futuro approccio, ma anche informazioni sulla sua vita. Bisogna capire se Erik fa al caso nostro. Che genere di amici e luoghi frequenta, possibili e attuali partner, vecchie fiamme, lavoro, status sociale, gusti nel vestire, interessi.

In pratica cara Erika, ci siamo trasformati in piccoli stalker per un giorno. Visto come la linea si fa sottile? Ovvio, nessun dottore ci ha ancora assegnato lo status di psicologicamente disturbati, ma questo meccanismo che da corteggiatori ci rende un po’ stalker è davvero breve. Chi nega questa cosa è perché per propria inettitudine non è mai riuscito a trovare nessuno sui social, manco sua madre o sua sorella!

Quindi cosa penso? Che in fondo, approcci simili, possono anche essere tollerabili, ma il fiuto da segugio deve poi concretizzarsi nel reale in un incontro. Tutto il resto è fuffa. L’importante e voglio dirlo alla RuPaul “don’t fuck it up!”, non fare minchiate. Che sia per un approccio compiuto o subito o per qualsiasi altro motivo, l’uso dello “stalkeraggio” va ponderato come mezzo fruttuoso e virtuoso. Se capiamo che non vi è trippa per gatti, SCIò! Passiamo oltre, e allontaniamo i pretendenti, tanto prima o poi un nuovo Erik si parerà sulla nostra strada!

Scrivimi le tue fandonie a [email protected] o cercami su Instagram @ilpuntodellaquila

Benito Dell'Aquila