Spencer Tunick e la sua opera d’arte fatta da 500 persone nude

Lunedì 9 luglio nel parcheggio di un supermercato a Melbourne, Spencer Tunick ha mostrato al mondo la sua ultima opera d’arte fatta da 500 persone nude.

Il fotografo statunitense è diventato famoso nel 1992 dopo aver fotografato persone nude per le vie di New York: è questo infatti il suo marchio di fabbrica. Tunick ha fotografato migliaia di persone senza veli soprattutto in contesti urbani, non si tratta di nudi individuali ma di gruppi alle prese con situazioni insolite. Non sono poche le città teatro delle sue opere tra queste Londra, Lione, Caracas, Santiago, San Paolo, Vienna e perfino Roma. Nel 2011 infatti in piazza Navona si sono radunate circa 200 persone per posare tra la fontana del Bernini e la chiesa di Sant’Agnese in Agone. Le indicazioni del fotografo erano chiare: vestiti facili da togliere e nessun gioiello. L’opera di Roma consiste in una gigantografia, realizzata successivamente a New York, ed esposta durante la mostra di Tunick “Le tribù dell’arte” organizzata alla Galleria comunale di arte moderna e contemporanea di Roma lo stesso anno.

Persone nude in piedi coperte da un velo trasparente, nel deserto
Spencer Tunick – Desert Spirits (Nevada)

Ma è nel maggio del 2007 che l’artista ha raggiunto il suo record fotografando 18.000 persone ne El Zocalo, la piazza principale di Città del Messico. Il genio artistico di Spencer Tunick non è stato però sempre compreso da tutti soprattutto dalle forze dell’ordine tanto da costargli un arresto proprio negli Stati Uniti perché affiancato per le strade di Manhattan da una modella nuda.

L’ultima opera del fotografo risale invece a luglio 2018 quando per il festival artistico PROVOCARÈ tenutesi dal 5 al 15 luglio a Melbourne ha deciso di creare un’opera d’arte fatta da 500 persone nude. Il numero di richieste è stato ben superiore alle aspettative infatti erano dodici mila gli aspiranti modelli di diversa etnia ed età. I volontari per niente intimoriti dal fatto di posare nudi e dal freddo che li avrebbe colpiti, sono stati immortalati coperti da un velo rosso. La sua opera dal nome “Returne of the nude” fa riferimento non solo al ritorno del fotografo a Melbourne ma anche al ritorno del corpo come entità pura a discapito di come esso viene trattato e mostrato dai media e dalle celebrità. Dopo l’esperienza a Melbourne Tunick ha affermato che molti paesi europei non sono così aperti mentalmente come l’Australia, popolo di gente coraggiosa e resiliente.

Questo non significa che l’artista non tornerà in Italia: durante la sua mostra avvenuta questa primavera a Palermo , i “Nudes”, ha rivelato “Se dovessi realizzare un’azione a Palermo, sceglierei piazza Pretoria”. Che ci sia un nuovo progetto di Spencer in Italia non ci è dato saperlo ma noi lo speriamo vivamente perché questa sua ultima opera d’arte fatta da 500 persone nude ci piace molto.

Dalia Smaranda