“Sono sicura che da qualche parte qualcuno sa, aiutatemi…” Emilie, abbandonata a 9 mesi in aeroporto, sconvolge il web con il suo appello

Tutti pronti a dare una mano ad Emilie, in Francia, una ragazza di 26 anni, ha deciso di dare una svolta decisiva alla sua vita. Sono passati quasi 26 anni appunto, dal giorno in cui una bambina venne ritrovata presso l’aeroporto parigino di Orly, vicino a una cabina telefonica, in mezzo al via vai di turisti che affollavano l’aeroporto, da un’impiegata di un autonoleggio dello scalo.  Fu subito visitata da un medico che stabilì la trovò in buona salute e stabilì che avesse circa 9 mesi. Il nome fu scelto dai poliziotti dell’aeroporto, mentre il cognome Mandom è quello dei due genitori adottivi. Aveva solo 9 mesi quando Emilie è stata abbandonata dai genitori all’aeroporto di Parigi-Orly, il 19 settembre del 1994. Ora la ragazza francese, impiegata in una catena di alberghi di lusso a Aix en Provence, ha deciso di cercare di scoprire quali sono le sue origini: “Non provo rancore per nessuno, al contrario penso che lasciarmi vicino a quella cabina telefonica sia stato un grande atto d’amore, per salvarmi da qualcosa“ ha scritto su Facebook.  Durante il lockdown la decisione di fare un appello per sapere qualcosa sul suo passato. “Vorrei solo sapere, perché la mia vita non sia un castello senza fondamenta – ha spiegato nel post -. Sono sicura che da qualche parte qualcuno sa, aiutatemi… Voglio solo sapere la verità, avere delle risposte per costruirmi, il mistero sulle mie origini rimbomba negli abissi della mia immaginazione”. per consentire a chi dovesse riconoscerla di contattarla. La 26enne ha accompagnato il post sul suo profilo con alcune foto di lei da bambina e del un passeggino grigio in cui è stata trovata. “Non cerco l’amore, non cerco soldi o un’altra famiglia – ha precisato Emilie -. Ho solo bisogno di capire che cosa è accaduto. Fin da piccola, e nonostante l’amore dei miei, ho sempre sentito un vuoto. Avevo 12 o 13 anni quando una delle mie cugine ebbe un bambino. Con mamma andammo nel reparto di maternità, ma io non riuscii a entrare. Capii per la prima volta quel pezzo che mi mancava. Come sono nata?”. Il post di Emilie è stato condiviso centinaia di migliaia di volte e dal giorno della sua pubblicazione media locali e internazionali stanno scrivendo la storia di questa giovane donna. “Se ricordate una bambina che corrisponde alla mia foto e che è scomparsa nel 1994, vi prego di contattarmi” ha concluso Emilie, che non cerca altro se non scoprire un pezzo di sé.

Alessandra Filippello