Smartphone e gelosia: quanto sono cambiati i rapporti di coppia?

“L’amore non è bello se non è litigarello”: una canzone degli anni ’70 che è diventata un modo di dire molto diffuso nel nostro paese.

Oggi in famiglia si litiga sempre più spesso per la presenza costante dello smartphone che potrebbe così rischiare di fare una brutta fine. Niente paura, è sempre possibile un recupero dati professionale grazie a Recovery Data, azienda leader nel settore. Ma sarà possibile recuperare anche la pace perduta? Vediamo!

Impossibile farne a meno

L’infografica Gelosia 3.0, realizzata da Recovery Data  ci mostra innanzitutto per cosa utilizziamo principalmente lo smartphone: sul podio ci sono i social network seguiti dalla lettura di notizie e dall’uso della fotocamera per scattare fotografie (non a caso, sono moltissimi gli articoli ed i tutorial online che danno consigli per realizzare immagini di qualità).

Inoltre, grazie allo smartphone siamo diventati raggiungibili ovunque ci troviamo, a qualunque ora del giorno e, spesso, anche della notte. Più della metà delle persone, infatti, controlla lo smartphone appena si sveglia, mentre sono in molti di più a rispondere alle email di lavoro perfino durante quelle ore che solitamente si dovrebbero dedicare al sonno. Non sono da meno anche la maggior parte dei giovani tra i 18 e i 29 anni (6 su 10) che, secondo una ricerca condotta dall’ente britannico Yougov, portano lo smartphone anche sotto le coperte.

Lo smartphone compagno di vita

Negli ultimi anni è stata individuata dagli esperti la nomofobia, ossia quello stato di ansia che si può manifestare quando si rimane senza batteria, credito o copertura di rete. Pur senza arrivare a questa condizione di vera e propria malattia, vediamo che il primo motivo per cui si litiga in famiglia a causa dello smartphone è proprio il tempo che ad esso viene dedicato. Ci sono poi i messaggi ricevuti la notte, i social network, che sia una sbirciatina al profilo del partner o l’ennesima notifica, come anche le troppe email ricevute.

Tuttavia lo smartphone è diventato oggetto della discordia non solo tra le coppie ma anche tra figli e genitori, che si rimproverano a vicenda, amici e coinquilini, fratelli, nonni e zii. Eppure, la soluzione non sembrerebbe essere quella a cui tutti pensiamo, cioè disfarsi dello smartphone. Questo perché, sempre dai dati emersi dal sondaggio di Deloitte a cui l’infografica fa riferimento, la percentuale di soddisfazione per l’acquisto di un nuovo smartphone tende a diminuire con il passare del tempo soltanto a causa del degradarsi di alcune componenti, come la batteria, e per l’inevitabile e rapida obsolescenza di un prodotto che è in costante rinnovamento, sia dal punto di vista delle forme e dei materiali che dei sistemi operativi.

redazione