Si balla in discoteca, ma è solo un esperimento per lo studio del Covid-19

Tornare a ballare, ad ascoltare musica, liberi e spensierati. Un lontano miraggio le nostre vite dello scorso anno. Il Covid-19 ha modificato considerevolmente i nostri comportamenti, le nostre abitudini. Ci ha fatto socializzare attraverso lo schermo di un pc, ci ha fatto lavorare on – line, studiare in dad, festeggiare compleanni su Meet. Le nostre vite sono cambiate. In Sardegna, unica regione bianca d’Italia, si sta riassaporando un pò di normalità, ma per il resto dello stivale (Sicilia compresa) la strada è ancora lunga.

Ad Amsterdam alcuni scienziati hanno deciso di riaprire una discoteca per uno studio.

Oltre 1300 persone (tutte tamponate prima di iniziare l’esperimento e risultate tutte negative al Sars-Cov-2) si sono ritrovate in una delle discoteche più famose di Amsterdam, lo Ziggo Dome. E’ stato come tornare all’era pre-Covid.

Quattro ore di musica e balli scatenati in uno dei locali più grandi e famosi d’Europa. I partecipanti allo studio sono stati divisi in cinque gruppi, definiti “bolle”, ciascuna con regole diverse da rispettare in maniera certosina. C’era la bolla in cui i partecipanti dovevano mantenere una distanza interpersonale di 1,5 metri ma anche una in cui si poteva ballare liberamente senza indossare la mascherina e senza dover mantenere nessuna distanza di “sicurezza”. Coloro che hanno partecipato all’evento/studio dovranno ripetere il test per il Covid-19 cinque giorni dopo. I dati permetteranno agli studiosi di capire se le persone si sono attenute al rispetto delle regole imposte per ciascuna “bolla”. Inoltre sarà possibile (si spera) stilare un protocollo anti contagio per le riaperture delle sale da ballo.

Gli eventi/studi promosse in tutti i Paesi Bassi, per adesso, saranno otto. Per il primo si sono prenotate oltre 100mila persone. I biglietti venduti al prezzo di 15 euro sono andati esauriti nel giro di venti minuti.

Abbiamo anche un preparato fluorescente, non tossico, che si può bere come una birra – ha spiegato Ruud Verdaasdonk, ricercatore dell’Università olandese di Twente e organizzatore dell’esperimento – . Nel corso della serata, quando le persone cantano e urlano, le goccioline emesse possono essere rilevate a distanza.” La quantità di saliva, misurata dal gruppo di ricerca Fieldlab , è solo uno dei parametri valutati durante l’esperimento. Tra questi ci sono gli spostamenti dei partecipanti, controllati attraverso un sensore che indica il numero dei contatti avuti da ciascun soggetto.

La speranza è quella di aiutare al scienza a trovare una soluzione per riaprire finalmente molte attività duramente colpite a causa della crisi economia scaturita dalla pandemia, ma siamo certi che molti partecipanti avevano sicuramente voglia di divertirsi e ballare un pò.

 

Sharon Santarelli