Manda un sms al MOMA di San Francisco e ti risponderà con un’opera d’arte

Generalmente quando si ha intenzione di partecipare a mostre o esposizioni dei nostri artisti preferiti, ognuno di noi opta per una scelta molto ovvia se non addirittura elementare, vale a dire recarsi in un museo. Quello che però non tutti sanno è che la maggior parte dei musei del mondo dispongono di innumerevoli opere d’arte e quasi sempre devono fare i conti con l’enorme difficoltà di impegnarsi e farle conoscere al loro pubblico. Non è un caso infatti che solo alcune di queste vengono effettivamente esibite, decidendo quindi di mettere in mostra solo una parte del ricco patrimonio artistico di cui sono in possesso.

E’ proprio per far fronte a questa esigenza che il Museo d’Arte Moderna di San Francisco ha deciso di correre ai ripari, escogitando un meccanismo degno di nota che possa permettere e garantire giornalmente a tutti i visitatori, appassionati e critici d’arte di poter conoscere in maniera più approfondita le proprie collezioni. In che modo? Anche questa volta a venire in soccorso è stata la tecnologia, strumento inestimabile di supporto e innovazione grazie al quale è stato possibile l’attivazione di un servizio telefonico chiamato Send Me SFMOMA in grado di sfruttare l’impianto di messaggistica per poter ricevere telefonicamente l’opera d’arte che si desidera, il tutto ovviamente attraverso un semplice sms.

Per l’attivazione basterà inviare quindi un messaggio di testo dal proprio cellulare al numero statunitense 572-51 esprimendo la propria richiesta, rigorosamente accompagnata dalle parole “send me” e farle seguire poi da un aggettivo, un sostantivo o persino da un emoji. Nel giro di pochi secondi sullo smartphone si riceverà una delle 35 mila opere custodite dallo SFMOMA, di cui pensate solo il 5% viene visto normalmente dai suoi visitatori. Il servizio risponderà quindi inviando la tanto attesa immagine, seguita da altre preziose informazioni come nome dell’autore, titolo dell’opera e data. Il tutto accompagnato ovviamente da un divertente effetto sorpresa. L’utente infatti non è mai sicuro di cosa riceverà, questo perché il software nel momento in cui riceve la richiesta la interpreta a proprio piacimento e provvede poi a rispondere in modo del tutto imprevedibile.

Il sistema, messo a punto dal team di comunicazione digitale del museo guidato dal Creative Technologist Jay Mollica, pare abbia riscosso un enorme successo, incassando un risultato non indifferente. In solo quattro giorni sono stati inviati infatti ben 12 mila messaggi con oltre 3 mila opere d’arte in risposta agli stessi. “In un mondo sommerso dalle informazioni  – ha commentato Mollica – ci siamo chiesti: in che modo possiamo creare delle connessioni personali tra i diversi tipi di persone e le opere in collezione? In che modo possiamo offrire un’esperienza più completa del nostro patrimonio?”. Obiettivo, a quanto pare, perfettamente riuscito.

Erminia Lorito