Se non sai chi è Salmo, stai zitto oppure ascolta “Playlist” e chiedi scusa!

C’è sempre un sottobosco di gente pronta a sparare a zero anche sul cielo perché è troppo azzurro o sul sole perché è troppo luminoso. A colpi di tweet e post è toccato pure a Salmo che, senza offesa signori, ve le canta come pochi!

È stato rilasciato il 9 novembre 2018 in tutte le piattaforme digitali e streaming, “Playlist”, il nuovo e stra-atteso disco di Salmo, preceduto e seguito da critiche, commenti e dichiarazioni dello stesso rapper.

Anche stavolta, come sempre accade quando Salmo si espone o presenta un suo nuovo progetto discografico, il popolo della rete si è diviso. Prima con il teaser del disco pubblicato su PornHub che gli è valso ben sei milioni di visualizzazioni grazie anche alla presenza della pornostar Vittoria Risi ed ora con le polemiche con il Ministro dell’Interno Salvini e con Biagio Antonacci.

Di certo, Salmo incarna il rapper schietto che a colpi di rime uccide ipocrisie, bipolarismi e retoriche vuote e prive di senso. Tra il popolo della rete, però, da un lato c’è chi ancora non sa dell’esistenza di Salmo e chi è cresciuto con le sue canzoni e poi dall’altro lato c’è chi ama e difende il suo ultimo disco e chi pensa sia un flop.

La verità su “Playlist” ve la diciamo noi. Nuda, cruda e diretta. Salmo si è superato. Non era cosa facile dopo “Hellvisback” ed invece “Playlist” ha tutto il necessario per essere considerato il miglior disco rapper italiano del 2018.

Composto da ben tredici canzoni, compreso “90 min”, brano che ha anticipato il disco, e prodotto dallo stesso Salmo e anche da Stabber, Charlie Charles, Low Kidd, Ceri, 2nd Roof, Dade, Frenetik & Orang3 e Tha Supreme, “Playlist” si rivela essere il meglio del migliore e del peggiore Salmo. Il titolo dell’album rende l’idea: una playlist di solito contiene brani che desideriamo ascoltare; li incaselliamo in una raccolta per poterli ascoltare subito perché ci rappresentano, ci piacciono e perché sono legati a dei ricordi. Questo è “Playlist” di Salmo: un album che gli appassionati del genere adorano e che i semplici curiosi, invece, useranno per conoscere Salmo per la prima volta, rimanendone interessati.

Salmo ha il grande merito di aver portato nel rap italiano l’elettronica con l’hardcore e “Playlist” è in continuità da questo punto di vista. Ma c’è un’evoluzione. È la prima volta che Salmo incide una ballad ossia “Il cielo nella stanza” (col velato riferimento a Gino Paoli) nella quale duetta con Nstasia e parla d’amore. È anche la prima volta che si ascolta un Salmo così melodico: più cantante e meno rapper. Accade sia in “Cabriolet” dove duetta inaspettatamente con Sfera Ebbasta sia in “Sparare alla luna” nella quale è presente Coez. Interessanti sono anche le collaborazioni. Oltre Nstasia, Sfera Ebbasta e Coez, ci sono anche Nitro e Fabri Fibra. Con quest’ultimo canta “Stai zitto”, uno dei pezzi più incisivi dell’album insieme a “90 min”, “Perdonami” e “Lunedì”.

È proprio “Lunedì” la canzone più intimista e personale di Salmo. “Ho detto molti fatti miei – racconta Salmo – Fare rap vuol dire rappresentare se stessi e il mondo. Nel disco si capisce che ho avuto problemi, con la popolarità, la droga, l’amore e la depressione: per me era doveroso buttare tutto dentro. Cadere nella depressione succede a tutti. Io mi ritengo fortunato perché scrivo, il che è terapeutico: dopo ‘Lunedì’ mi sono sentito rinato. Ma è doveroso anche nei confronti delle tante persone che ci sono passate e si riconoscono. Secondo me dovrebbero farlo tutti i rapper, non solo parlare di catene ma mettersi a nudo, dire la propria idea”. In “Ricchi e poveri” e “Dispovery Channel” affronta il tema del guadagno ed il suo contrario. Sono canzoni, infatti, che devono essere ascoltate insieme. Di “PXM” ne sentiremo parlare sicuramente in forma di polemica perché, senza mezzi termini, Salmo canta: “Se penso ad Asia Argento sono ricco dentro perché nemmeno se mi paga glielo ficco dentro”.

Insomma, il popolo della rete può mettere a riposo i polpastrelli quando si tratta di parlare di Salmo: è il rapper italiano che va più forte. Lo confermano i milioni di stream, di ascolti e di visualizzazioni e lo confermano le sue rime così attuali, nette e vere.

Dopo aver rinunciato, ancora una volta, ad essere giudice ad XFactor ha annunciato che si prenderà una pausa. “Non è che smetto di fare musica, perché è lei che viene a cercarmi. Ma sono stanco dell’ambiente che si sta creando: i nuovi artisti, magari pure bravi, diventano famosi non per la musica, viene fuori prima il personaggio e alla fine non mi ricordo una loro rima – ha rivelato – Sta diventando sempre più un teatrino, e non voglio ritrovarmi come gli artisti pop che si vedono superati dai ragazzini. Ho bisogno di altri input, rincorro prima di tutto l’arte: la regia mi piacerebbe, amo stare dietro e sviluppare idee”.

Intanto, è tutto pronto per gli show a Roma e a Milano che si terranno rispettivamente il 16 ed il 22 dicembre 2018 con data zero a Vigevano il 13 dicembre 2018.

“Playlist” è un disco da amare. Per dirla alla Salmo, trovate ciò che amate e lasciate vi uccida.

Buon ascolto!

Sandy Sciuto