filler zio benny

“Se il tuo naso non ti piace, sparati una fiala di filler!” Raccontalo a zio Benny

Caro zio Benny,
tu che hai una parola sempre su tutto, che ne pensi del body positive e del filler? E’ l’ennesima trovata per chi è brutto, di sbandierare al mondo la propria bruttezza? Perché, invece di dichiararsi fieri di essere brutti o grassi, le persone non si danno da fare per migliorarsi e rendersi presentabili? In qualche occasione, ricordo, che ti sei lamentato delle dimensioni del tuo naso, hai mai pensato che, oggi, con un piccolo intervento potresti averne uno nuovo? Provo un po’ di rabbia verso chi è mediocre, ma non fa niente. Non lamentatevi o peggio, non vantatevi della vostra mediocrità!
Gio!”

Ciao Gio,
durante un briefing, mi è capitato di leggere un articolo in cui Victoria’s Secret, famosissimo brand di lingerie femminile, ha deciso di stravolgere i vecchi metodi di recruit per le sue modelle. In pratica, il brand più famoso al mondo per la “bellezza” dei suoi angeli si avvierà ad includere altre tipologie di bellezza. Una schiera di angeli, ognuno stupendo per le sue peculiarità.

Stai rabbrividendo?

E’ lecito pensare che questa sia una magnifica campagna di marketing per aumentare il fatturato, ma anche se fosse, a mio avviso, non posso che esclamare un AMEN!
Probabilmente, stiamo vivendo una delle più grandi rivoluzioni estetiche, in cui finalmente sono i comuni mortali che hanno iniziato a dettare le linee ai grandi produttori del sistema e seppur fosse solo un imbroglio… Ma chi se ne frega!

La body positive, di cui ho più volte parlato, per me non è altro che la libertà di vivere come ci pare. Se ciò che vedo allo specchio mi piace, va bene! Se, invece, non mi piace e voglio spararmi una fiala di filler sul naso, va bene lo stesso!

Bisogna smetterla di uniformare le persone secondo canoni prestabiliti da chissà chi. Sarebbe una noia mortale se fossimo tutti uguali in uno esercito di perfezione!

Molto spesso, secondo me, si crea una gran confusione e non sto parlando del mio armadio. 

Si tende ad estremizzare ciò che piace. Il gusto personale non implica che quella sia bellezza assoluta. Tutto il mondo è ormai cosciente che amo Chris Hemsworth. La mia passione per lui non implica, però, che tutti debbano essere come Chris, altrimenti avrei dovuto chiamare Mediaset, far riesumare Il Brutto anatroccolo, un programma di chirurgia estetica e, iscriverci tutti i miei ex.
La mia ultima crush, ad esempio, non aveva un briciolo di massa muscolare di Chris, eppure, ai miei occhi appariva bellissimo.

Altra confusione si genera quando si confonde la sciattezza definendola mediocrità. La sciattezza implica pigrizia e approssimazione. Chi ama se stesso e la propria fisicità non è sciatto o mediocre. Allo specchio vede riflessa un’immagine piacevole. Chi, invece, non apprezza ciò vede riflesso e lascia tutto al caso, è sciatto.

E’ qui che si concentra il senso della body positive. Salvo rischi per la salute, ognuno ha il sacrosanto diritto di vivere serenamente così come si piace.

Non posso far altro che chiedermi se siamo ossessionati dalla nostra immagine per compiacere noi stessi o gli altri. In una lotta di immagini riflesse allo specchio, il Narciso che è in noi si ama per ciò che vede o per come ci vedono gli altri? Questa storia di uniformarsi a degli standard di perfezione generalizzata, può salvarci davvero o ci lascerà affogare in uno stagno di filler?

E comunque è vero. Ho un naso aquilino che non rende giustizia al mio profilo migliore, ma da quando Gucci ha scelto Armine come sua modella, ho capito che forse, quello che ho metabolizzato come difetto, in realtà può trattarsi di un pregio e che Chris, un giorno mi darà un bacio proprio sulla mia gobba nasale!

Tu piuttosto, non provare rabbia per chi sa piacersi o perché sulle copertine appariranno sempre di più bellezze di ogni tipo, perché continuerai a trovare pantaloni della tua taglia.

Scrivimi a [email protected] o cercami su IG @ilpuntodellaquila

Lucrezia Vardanega