Scaricano alcool nelle rete idrica: dai rubinetti scorre birra e vodka

Per alcuni potrebbe essere quasi un sogno. Ma non è né un sogno che diventa realtà, né la trama di un film stupido. E’ quello che è accaduto ai condomini dello stabile della città di Chalakudy, nel Kerala, uno stato dell’India meridionale.

Non è sogno… ma realtà

Immaginatevi la scena. Ti svegli. Scendi dal letto, strisci in cucina, prepari il caffè. Corri in bagno, velocemente, perché probabilmente sei già in ritardo. Apri il rubinetto, prendi lo spazzolino. A questo punto una vampata di vodka ti arriva nelle narici. Pensi che sei ancora mezzo ubriaco della sera prima. Bagni lo spazzolino. Lo metti in bocca ed in un attimo capisci che non è l’alcool della sera prima. E’ l’alcool con cui stai appena facendo colazione. E’ lì. Che esce dal rubinetto del bagno di casa tua.

Cos’è successo:

Non è stato il genio della lampada che ha esaudito qualche desiderio, sappiatelo. Dai rilievi effettuati, i circa 6.000 litri di alcool erano stati scaricati in una fossa posta in aderenza al pozzo che rifornisce il fabbricato. Il muro di terra che separava il pozzo della fossa si è dissolto a causa dell’azione corrosiva dell’alcool, facendolo confluire direttamente nel sistema idrico.

Quando abiti vicino ad un bar…

Joshy Malliyekkal, il proprietario dell’edificio, ha dichiarato: “Accanto al nostro appartamento si trova il bar Rachana. Sei anni fa il bar è stato chiuso e il magazzino di liquori sigillato dal dipartimento delle accise. Nell’adempiere le formalità dello smaltimento dei liquori, i funzionari hanno versato tutto il liquore sigillato in una fossa che avevano scavato all’interno del complesso”.

Il vice commissario del dipartimento delle accise, T.K. Sanu, ha dichiarato che i funzionari responsabili dello smaltimento non erano a conoscenza della presenza del pozzo aperto nelle immediate vicinanze.

“Di solito quando dobbiamo scaricare un’ingente quantità di liquori ricorriamo alle distillerie. In questo caso si trattava di 2000 bottiglie e per questo motivo i funzionari hanno optato per scavare una fossa”, ha dichiarato Sanu.  A questo punto però, vista la strana soluzione adottata, non è chiaro se siano state violate delle norme della legislazione ambientale indiana.

Chi la fa… l’aspetti

Il proprietario del bar ha accettato di sostenere le spese per la fornitura d’acqua ai residenti dello stabile, fino a quando il loro pozzo non sarà stato ripristinato. Tuttavia i residenti non intendono lasciare impuniti i funzionari delle accise responsabili dell’accaduto: “Presenteremo reclami al ministero della sanità, al comune, al commissario di polizia di Thrissur ed ai parlamentari, fino a quando non verranno intraprese azioni contro i criminali delle accise”.

Con estrema certezza possiamo sostenere che se quel fabbricato fosse stato abitato da giovani studenti universitari non ci sarebbe stato nessun accanimento sui funzionari indiani. Probabilmente neanche una denuncia all’autorità. Ma tanti, tantissimi festini. L’alcool sarebbe finito in un paio di settimane e la vita sarebbe tornata quella di prima, nella sua astemia monotonia.

Sharon Santarelli