Reddito di emergenza: cosa è e chi ne avrebbe diritto?

Partiamo dal presupposto che il Governo è attivo 24 ore su 24 per cercare di capire quali siano le giuste misure per poter fronteggiare tutti i problemi causati dall’emergenza del nuovo coronavirus. L’emergenza sanitaria alle stime dimostra di essere in una fase di equilibrio e si spera che la fase di contagio inizi a calare.

Come ormai acclarato i problemi non sono più solo di tipo sanitario, ma sta nascendo un concreto rischio di aggravamento della situazione di povertà per alcune persone che adesso non sono capaci neanche di comprare i beni primari per la sussistenza. Le istituzioni sia locali che nazionali stanno cercando delle misure coerenti e coordinate, ma ancora la situazione non sembra aver trovato stabilità. Gli Assessorati Sociali dei Comuni hanno già diversi strumenti per poter supportare i meno abbienti, ma come dichiarato più volte, questi non sembrano bastare.
Il rischio che questa situazione possa sfociare nella rabbia non è remoto e ne sono ben consapevoli i nostri governatori che giorno e notte stanno studiando le misure più adatte, e una di queste misure potrebbe essere quella del Reddito di Emergenza, allo stato attuale in fase di valutazioni avanzate.

L’idea che inizia a trapelare è quella di allargare i rinforzi bonus di 600 euro, che allo stato sono previsti per i lavoratori autonomi e per gli iscritti alle casse private, anche alle categorie delle colf, dei precari non rinnovati e gli 850mila lavoratori che con la NASPI non riescono a far fronte alla situazione di emergenza che il nostro paese sta vivendo.

«Non è tanto il momento di riformare strumenti ordinari – ha dichiarato il Ministro Gualtieri in occasione della conferenza stampa del 28 marzo, intervenuto insieme al Premier Conte per spiegare le nuove mosse -, ma di far fronte a una situazione straordinaria». Il bonus del Reddito di Emergenza insomma, è il pensiero del titolare dell’Economia, dovrà essere reso più universale e attribuibile, perciò, anche «a chi non usufruisce di una fonte di reddito».

Il Ministro Gualtieri ed altri tecnici del Ministero stanno facendo le valutazioni necessarie per capire la fattibilità di un provvedimento così importante che potrebbe sì tamponare lo stato di povertà, ma che potrebbe ledere fortemente le casse dello Stato che al momento vengono spremute per supportare tutte le misure di emergenza.

Questa mossa potrebbe sommarsi a quella già annunciata dei buoni spesa, ovvero i circa quattrocento milioni di euro, disponibili immediatamente per aiutare chi non riesce a comprare da mangiare a causa dei problemi legati all’emergenza che sta logorando il nostro Paese.

L’impressione è che si stiano valutando delle varie opzioni per riuscire a far fronte nel modo migliore e con aiuti concreti per chi in questo momento sta vivendo una grave situazione di emergenza.

Andrea Calabrò