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Quali sono i numeri più fortunati per la smorfia? 

La smorfia napoletana è uno dei metodi più conosciuti ed utilizzati dai giocatori per individuare i numeri associandoli a dei fatti accaduti o sognati. 

Attraverso la “smorfia” è il potere del fato che ci porta in dono i numeri: l’abilità sta nel saper interpretare in modo corretto gli avvenimenti, per poter individuare il numero giusto da giocare.

Smorfia napoletana: la storia

Le origini della smorfia risalgono alla cabala ebraica, secondo la quale ogni frase o parola nella Bibbia ha un significato nascosto. La cabala, infatti, associa ad ogni nome un numero e ad ogni numero un significato metafisico.

La smorfia napoletana è la versione satirica della cabala, a cui il popolo si rivolge in base ad esperienze oniriche o fatti straordinari del proprio vissuto quotidiano, per ottenere i numeri da poter poi giocare.

La smorfia permea tutta la cultura popolare partenopea, dal teatro al cinema; basti pensare ad interpreti come Totò, Eduardo de Filippo e Massimo Troisi, che nei loro film hanno dedicato alla smorfia numerose scene iconiche. 

E allora vediamo quali sono, nella tradizione della smorfia, i numeri più fortunati da giocare ad esempio al SuperEnalotto, lotteria milionaria in concessione a Sisal.

Smorfia napoletana: i numeri più fortunati

Se guardiamo alla casistica storica della smorfia, questi sono senza dubbio i 10 numeri più fortunati usciti sulle ruote del lotto: Bari, 48 – Cagliari, 80 – Firenze, 57 – Genova, 17 – Milano, 82 – Napoli, 45 – Palermo, 2 – Roma, 63 – Torino, 81 – Venezia, 86.

Vediamo allora di seguito la simbologia legata a questi numeri.

48: ‘o Muorto che pparla (Il morto che parla)

Il 48 è sicuramente uno dei numeri più desiderati della smorfia in quanto tutti siamo in costante attesa che un nostro familiare defunto ci appaia in sogno regalandoci qualche numero da giocare.

80: ‘a Vocca (La bocca)

Il numero 80 va giocato quando in sogno ci ha colpito particolarmente il dettaglio di una bocca, sia in senso positivo (desiderio di baciarla) o negativo (desiderio di zittirla, di chiuderla).

57: ‘o Scartellato (Il gobbo)

Il 57 è forse il numero più fortunato della smorfia napoletana, in quanto rappresenta “il gobbo”, e come si sa, nella tradizione popolare, toccare la gobba porta fortuna. A Napoli il gobbo è per antonomasia un personaggio fortunatissimo, tanto da ricevere un posto speciale fra i portafortuna, insieme al diffusissimo corno.

17: ‘a Disgrazzia (La sfortuna)

Il 17 è un vero paradosso; apparentemente è il numero più sfortunato nella smorfia, ma in realtà è tra i numeri più giocati e vincenti. Perché? Tra gli appassionati rappresenta una sfida: numericamente parlando è una sfida al destino avverso. Vincere è dunque un trionfo!

82: ‘a Tavula ‘mbandita (La tavola imbandita)

Il numero 82 è fortunato in quanto rappresenta la festa, la tavola imbandita, la convivialità, lo stare bene con amici e parenti. Fortunato è colui che può godere di tutti questi momenti in compagnia.

45: ‘o Vino bbuono (Il buon vino)

Il 45 è molto simile all’82, e sta ad indicare il buon vino, ovvero simbolo di comunione, la festa ma anche una bevanda che non deve mai mancare sulla tavola insieme all’acqua.

2: ‘A piccerella (La bambina)

Altro numero fortunato da giocare è il 2, la bambina: e cosa c’è di più bello e puro di una dolce fanciulla? Questo numero va giocato se la protagonista di un sogno o di un evento di cui siamo stati testimoni, è una bambina.

63: ‘a Sposa (La sposa)

La sposa è un presagio positivo per eccellenza. Un personaggio che per il suo candore, la sua innocenza, la purezza e la promessa di un amore fedele, porterà presto felicità nella famiglia.

81: ‘e Sciure (I fiori)

I fiori, da sempre, sono simbolo di felicità, di amore e di bellezza. Chi può dire di possedere tutte queste cose può ritenersi senza dubbio una persona fortunata.

86: ‘a Puteca (La bottega)

Un vecchio adagio recitava “Tutta casa e bottega” per descrivere una persona pragmatica legata solo alla famiglia e al lavoro. Non poteva di certo mancare, quindi, una dedica al luogo di lavoro per eccellenza, ovvero la bottega: sede dell’arte e della genialità artigianale.

redazione