Via Instagram @project333

Project 333, la challenge che rivoluzionerà il tuo armadio (e la tua vita!)

Oggi vi vogliamo lanciare una sfida che vi insegnerà a vivere meglio, ma con meno: la Project 333 Challenge. Curiosi?

Il vostro armadio è pieno di vestiti. Pile chilometriche di maglioni e t-shirt barcollanti che si reggono l’una con l’altra. Una tale quantità di pantaloni che hanno consumato tutto lo spazio disponibile per essere appesi e allora si ritrovano accatastati e piegati anch’essi a formare una torre di stoffa pendente.  Tuttavia, al momento di scegliere l’outfit per uscire di casa indossate sempre gli stessi tre pezzi. Tranquille e tranquilli, non abbiamo messo delle telecamere nelle vostre case. Allora come facciamo a sapere che vivete in questa situazione? Beh, perché ci viviamo un po’ tutte e tutti.

Sarà il Fast Fashion che con pochi euro ci permette di portarci a casa un capo, sarà la voglia di emulare le influencer che mostrano sui social le loro cabine armadio stracolme di abiti, sarà che viviamo costantemente bombardati di pubblicità. Ognuno dia pure la colpa a ciò che vuole, ma non è di certo lo scopo di questo articolo dare una spiegazione sociologica a questo fenomeno. La nostra intenzione è, appunto, quella di invitarvi ad accettare la Project 333 Challenge. Si tratta della Minimalist Fashion Challenge ideata dalla statunitense Courtney Carver nel 2010 con l’obiettivo di dimostrare che è possibile rimuovere una gran quantità di stress dalla nostra vita quotidiana semplicemente riducendo il numero di capi presenti nel nostro guardaroba (il suo sito si chiama proprio Be more with less). E pensare che la gran parte di noi credeva proprio l’esatto contrario!

Via Instagram @project333

Pronti a mettervi alla prova?

Ecco come funziona: scegli dal tuo armadio 33 articoli includendo capi di abbigliamento, accessori, scarpe e gioielli. Riponi tutto il resto in una scatola ben chiusa, anzi sigillata, e nascondila (lontano dagli occhi, lontano dal cuore!). Ci sono alcuni articoli che non rientrano in questo conteggio, come ad esempio l’anello di nozze, la biancheria intima, i pigiami e l’abbigliamento sportivo.

A questo punto vi troverete di fronte il vostro capsule wardrobe, ossia il guardaroba capsulare o chiamatelo minimalista, e qui inizia il divertimento. Quanti outfit riuscite a creare con i vostri 33 pezzi a disposizione? Magari tantissimi, o magari pochissimi, e non ci sarà nulla di sbagliato se sarà così, anzi. Trovare la propria uniforme è segno di grande consapevolezza! Pensiamo a Phoebe Philo: sempre in sneakers bianche, pantalone nero e maglione a tinta unita. Lei è la perfetta incarnazione del principio per cui sia la coerenza a fare lo stile, anche se semplice, minimale.

Credits allthingsmikita.com

Ora, trascorsi i 3 mesi, riprendete in mano la vostra scatola nascosta e domandatevi se le cose riposte lì dentro vi siano davvero mancate. Se la risposta è no e se vi rendete conto che avete vissuto benissimo, anzi meglio, senza quelle opzioni di scelta eliminatele! Donate, vendete, riciclate o fatene quello che volete, ma non tenetele lì ad occupare spazio inutilmente.

Secondo noi, al termine dei primi 3 mesi non vedrete l’ora di ricominciare con i successivi perché questa Project 333 non è semplicemente una challenge di moda, ma un vero e proprio percorso di conoscenza e di scoperta di sé stessi, che condurrà ad una concreta e profonda trasformazione della propria vita. Imparare a vivere con poco, ma che questo poco abbia una gran valore, è imparare a vivere meglio!

Via Pinterest

Se volete saperne di più, Courtney Carver ha anche pubblicato un libro, Project 333: The Minimalist Fashion Challenge That Proves Less Really Is So Much More, che vi guiderà in questo percorso.

Forse a qualcuno questa challenge sembrerà impossibile, ma proviamoci, facciamo uno sforzo almeno per 3 mesi e vediamo cosa succede. In fin dei conti, se proprio dovessimo fallire, la scatola stracolma di roba sarà sempre lì, nascosta in un angolino, ad aspettarci alla fine dei primi mesi di prova! Se decidete di accettare la challenge, condividete il vostro percorso su Instagram con l’hashtag #project333 e andate ogni tanto a curiosare tra i post sotto di esso perché sarà davvero interessante vedere come tantissime ragazze in tutto il mondo stiano affrontando la sfida (e magari vi darà anche qualche spunto!).

Giulia Storani