“Tutta bella la Costa d’Amalfi, tutta azzurra… ma nessun luogo tiene il passo con l’immensa fetta di mare che da Punta Campanella arriva al Capo di Conca: è il belvedere di Praiano ; se ne accorsero i Duchi Amalfitani, e dopo di loro artisti e scrittori, che lungo le brulle pendici si ritagliarono rifugi esclusivi…”
– Dalla guida “La Costiera Amalfitana” di Gabriele Cavaliere.
Tutti a parlare di Amalfi, Positano o Sorrento quando sentono nominare parole come “Costiera Amalfitana” o “Sorrentina”, ma avete mai sentito di località segrete e amene come Cetara, Minori, Atrani, o Praiano?
Forse di sfuggita, perché siamo in un mondo in cui si smarrisce il senso della bellezza e si va dritti a chi offre di più: tra persone e luoghi non v’è molta differenza, visto che sono le persone a fare i comuni, anche se i posti non hanno colpe. Perché “Ogni Mondo è Paese” -si dice- e così vale per la bruttezza, il degrado, che se riguarda tante località del pianeta, è solo a causa di chi ci vive o chi vi giunge.
Praiano, in provincia di Salerno e subito prima di Positano, è uno dei borghi più belli della Campania, meritevole di ricevere (si spera, un giorno!) la bandierina rossa come uno de “i borghi più belli d’Italia”, e forse nessuno lo sa che Praiano può anche aggiudicarsi il primato di “località più poetica della Costa d’Amalfi”.
Praiano possiede molti scorci autentici, protetti dal vento e baciati da un sole non accecante, ma luminoso come lo splendido mare che dalle tante terrazze si gode all’infinito alla vista privilegiata, che pertanto ringrazia.
Il sole penetra con fatica, difatti, nei vicoli stretti e nelle scalinatelle a mezz’ombra, e arrivati su è il Paradiso, in tutti i sensi. Tra uccellini che cinguettano, lucertole dai colori vivaci e qualche lumaca indisturbata, tra fiori e piante della vegetazione più varia, sembra un’oasi questo posto, dove si respira la vita e non v’è alcun senso di morte.
Sviluppato su più livelli “terrazzati”, come si presenta la celebre piazza panoramica che guarda verso Positano, Capri e Punta Campanella (guardata a sua volta dalla cupola maiolicata di San Gennaro Vescovo), il comune, che consta delle due frazioni di Vettica e Praiano, è tra i più puliti d’Italia, ma meriterebbe di essere più ricordato da chi ci vive, e quindi tanta più valorizzazione quanto è già forte la sua tutela, e offre scenari che, pur richiamando Positano o altri luoghi della tanto rinomata Costa, mantiene una propria cifra originale che non è bellezza, ma di più: Praiano è poesia, è vita.
Ha anche delle spiagge, come La Gavitella che si raggiunge passeggiando tra gli ulivi, o quella della Praia, la famosa e candida marina, animata d’estate, rifugio di emozioni d’inverno.
Tra i monumenti da visitare segnaliamo:
CHIESA DI SAN GENNARO VESCOVO
Edificata nel 1589, s’affaccia su una delle terrazze panoramiche più belle d’Italia, guardando Positano, Li Galli, Punta Campanella, Capri e la Costiera Sorrentina. Ha la cupola maiolicata più bella della costa e possiede all’interno preziose tele del Seicento e del Settecento.
CHIESA DI SAN NICOLA
Piccola e candida, presenta al centro in facciata un’icona del santo cui è dedicata e, accanto, un campanile ben conservato ugualmente bianco.
CHIESA DI SAN LUCA EVANGELISTA
Edificata nel 1562, ha un interno a tre navate, cupola sull’abside (soluzione particolarmente rara nella zona) ed è arricchita dalla presenza di un pavimento maiolicato, “La circoncisione” di Lama del XVI secolo ed altri dipinti.
NATURARTE
Otto percorsi segnalati sparsi tra le frazioni cogliendo a sorpresa sono abbelliti ad hoc da artisti locali che, a contatto con la natura e lasciatisi ispirare, hanno dato vita ad un tripudio di fantasie e colori, una magia resa possibile solo grazie all’incontro tra arte e natura: spiccano, accanto ad antiche edicole votive, orgiastiche Janare vestali di Bacco, pietre che galleggiano, maschere grottesche, miti classici e tanto altro.
“LA CONVERSAZIONE”
Scultura contemporanea al confine con Positano realizzata dallo scultore Etienne. È non finita, un dialogo muto come quello che di anno in anno si rinnova tra il visitatore e l’immensità di questi luoghi: al turista il compito di concludere l’opera attraverso le sue emozioni.
Per saperne di più, guarda in basso il filmato realizzato dal sottoscritto come le fotografie qui proposte, e non dimenticarti di giungere a Praiano “non come turista, ma come ospite”, per dirla alla maniera del giornalista Davide Rampello.