Perchè leggere “L’amore capovolto” di Corrado Fortuna non è tempo sprecato

È il protagonista maschile del video musicale “Ciao, per sempre” di Levante e di numerosi film e fiction italiane. Corrado Fortuna è un attore brillante ed empatico, ma anche un regista, un conduttore televisivo e soprattutto uno scrittore.
Dopo il suo “Un giorno sarai un posto bellissimo”, pubblicato da Baldini&Castoldi col quale ha vinto il Premio Letterario Hermann Geiger 2015, l’attore siciliano è tornato alla scrittura con “L’Amore capovolto”, edito da Rizzoli.
Con una scrittura fluente e corposa, Corrado Fortuna con armonia ed elasticità narrativa, racconta di Giacomo e Marta, ragazzi poco più che ventenni, che si trasferiscono a Firenze per frequentare l’università. L’idillio tra i due si spezza una sera quando Marta viene beccata in evidente stato di tradimento e per Giacomo è la fine della sua prima ed unica storia d’amore ma anche l’inizio per la scoperta di un altrettanto amore nato durante la resistenza. Travolto dal dolore a causa di Marta, Giacomo non sa più chi è finché un giorno un amico gli regala una raccolta di lettere.
Lettera dopo lettera, Giacomo si immedesima nelle vite e nell’amore sbocciato tra Adele e Tino. I due, giovani anch’essi, si conoscono per caso, ma quando è tempo di sposarsi Tino, partigiano fin dentro le viscere, lascia Adele promettendole che tornerà e la sposerà dopo aver liberato l’Italia dal fascismo.
Attraverso le lettere, Giacomo ripercorre la storia di Adele e Tino, la nascita del loro amore e il periodo storico in cui hanno vissuto fino a decidere di farne argomento di tesi. Allo stesso tempo rinasce come uomo e come studente, dimenticando ben presto Marta, facendo nuove esperienze ed incantandosi della personalità di Adele. Riusciranno Adele e Tino a coronare il loro sogno d’amore? Dopo tanto tempo, sono ancora in vita? Giacomo andrà in cerca di risposte e il finale è un mix di sorpresa, consapevolezza e tenerezza.
“L’amore capovolto” coinvolge da subito il lettore perché la narrazione si snoda su due livelli, dividendo i capitoli tra Giacomo e Marta da un lato e Adele e Tino dall’altro. Le storie di questi giovani, seppur diverse per il periodo in cui si svolgono, sono accomunate dall’imperfezione dettata dalla loro età, dalla poco esperienza e dal sentirsi liberi di amare e sbagliare.
“L’imperfezione. A me piacciono gli imperfetti, quelli che non hanno deciso come ci si veste, che non hanno deciso come ci si esprime, a me interessa molto quella fase in cui non hai ancora deciso e sei perfettibile” – ha dichiarato il Fortuna – “E’ la fase senza dubbio più delicata e più difficile, probabilmente anche più dolorosa, perché io sostengo sempre che ci si deve fidare poco di chi è stato un diciottenne felice, non ci credo troppo alla felicità degli adolescenti e post-adolescenti. Anzi, credo che sia fondamentale “mangiare un po’ di merda” a diciotto, vent’anni”.
In un tempo in cui giovani e sentimenti sono stati raccontati anche banalmente e abusandone, Corrado Fortuna parla d’amore e di giovani ma senza annoiare, con una struttura narrativa assolutamente originale e sorprendente. Il libro invoglia, prende e diverte. Pagina dopo pagina, il lettore resta affascinato dai protagonisti e soprattutto dalla bravura dello scrittore di rendere al meglio le emozioni dei personaggi, il racconto del periodo del fascismo e della ribellione dei partigiani e la ingenua capacità dei ventenni di innamorarsi credendo in quel “per sempre”.
Accettate il consiglio per questa volta e buona lettura!

Sandy Sciuto