Parole e parole per dire che poi? Dure battute tra il primario Zangrillo e Selvaggia Lucarelli

Botta e risposta, per fortuna il tutto esclusivamente mediatico, tra il primario e ricercatore Alberto Zangrillo e Selvaggia Lucarelli, motivo della disputa come sempre mere affermazioni che vedono colpire e per fortuna dopo affossare l’istigatore.  Ieri sera, il primario, in collegamento con Corrado Formigli, giornalista e conduttore di “Piazza Pulita”, nel programma di approfondimento di LA7, ha rivelato: “La carica virale del tampone nasofaringeo di Berlusconi era talmente elevata che a marzo-aprile, sicuramente non avrebbe avuto l’esito che fortunatamente ha ora. Se sto dicendo che lo avrebbe ucciso? Assolutamente sì, molto probabilmente sì, e lui lo sa. E non è una boutade per esagerare visto il personaggio di cui si parla, ma è un cercare di rimanere aderenti alla realtà”. La giornalista Selvaggia Lucarelli ha twittato: “Zangrillo: “A marzo Berlusconi sarebbe morto”. Zangrì, facciamo che a marzo intanto Berlusconi avrebbe trovato posto in terapia intensiva, un altro 83enne col ca**o”.  Il primo a rispondere al post è stato Guido Crosetto di Fratelli d’Italia: “Come si fa a dire una cosa così cattiva su un fatto che non è accaduto? E poi, se vogliamo dirla tutta, anche lei lo avrebbe sicuramente trovato per un suo caro! Al 100%! Ed avrebbe fatto di tutto per trovarlo. Come avrei fatto di tutto io” e la Lucarelli ha ribattuto: “Ha ragione, non si parla di fatti non accaduti. Infatti che Berlusconi si sia ammalato a marzo e sia morto per fortuna non è accaduto. Parlarne è solo fare previsioni retroattive (che non esistono) per rimediare a una figura di me**a”. Poi, sempre su Twitter, ha replicato lo stesso Zangrillo andando sul personale: “Lei è una donna volgare e cattiva. Lo dico a difesa dei medici e degli infermieri che hanno lavorato al mio fianco, senza sosta per salvare l’ultimo degli ultimi. Dio abbia perdono di Lei”. Fastidiosa quella “benedizione” (“Dio abbia perdono di lei”) che odora di maledizione. Nemmeno fosse il Celeste. Sta di fatto che la giornalista ha controreplicato: “Strano, perché quando mi scrive o mi telefona per cercare di addolcirmi mi chiama “gentilissima”. Avrà capito che con me certi tentativi sono clinicamente morti”. Ma è giusto parlare e sparlare di qualcuno che sta male, per farsi notare anche comportarsi come gli avvoltoi per certe persone è evidentemente permesso.

Alessandra Filippello