Papaya: un toccasana contro il cancro

Una recente ricerca ha rivelato che sia l’estratto della foglia della pianta papaya sia il suo the,  sono in grado di proteggere l’organismo dal cancro, ovvero è capace di rallentare la crescita delle cellule tumorali, senza causare effetti collaterali nocivi.

La scoperta è stata fatta da un ricercatore dell’Università della Florida, in un progetto congiunto con l’Università di Tokyo.

La ricerca è stata pubblicata nel “Journal of Ethnopharmacology” dell’University of Florida redatta da un ricercatore, il dottore vietnamita Nam Dang, che ha guidato un progetto di ricerca unitamente ai colleghi dell’Università di Tokyo.

Le loro scoperte indicano, che estratti della pianta papaya,  influiscono sulla regolazione del sistema immunitario.

In questo modo, l’attacco contro le cellule cancerose non causa effetti collaterali dannosi, perché agisce stimolando il sistema immunitario, quindi non vi è  alcun effetto sulle cellule normali.

I ricercatori utilizzando un estratto di foglie secche di papaya, hanno dimostrato un aumento di produzione delle principali molecole chiamate citochine Th1,  quelle che aiutano a regolare il sistema immunitario.

Il sistema immunitario risponde agli invasori attaccando le cellule cancerose, pur non producendo effetti tossici alle cellule sane.

Questo potrebbe portare a trattamenti terapeutici, che utilizzano il sistema immunitario per combattere il tumore.

La ricerca del Dott. Dang ha attestato l’impiego della papaya, su pazienti affetti da tumore tra alcune comunità del  Vietnam e Australia.

Ha poi sviluppato quattro punti di forza dagli estratti della foglia di papaya, che, applicati clinicamente, hanno rallentato la crescita di cellule cancerose in dieci diversi tipi di cancro, in particolare quelle che colpiscono il collo dell’utero, la mammella, il fegato, i polmoni e il pancreas. Gli effetti sono visibili entro le 24 ore.

Mentre il progetto di ricerca in Asia, si concentra sull’uso della foglia di papaya per curare i casi di tumore, le popolazioni indigene del Brasile, l’hanno impiegata da migliaia di anni, in infusi per trattare i disturbi del fegato, tra cui l’epatite A.

redazione