Nell’800 si divertivano a srotolare le mummie

Londra, 1834. Siete appena tornati da una lunga giornata di lavoro e avete voglia di rilassarvi, anzi, di divertirvi. Inoltre siete anche alquanto fortunati, perché miracolosamente avete trovato i biglietti per l’esclusivo evento organizzato da Thomas Pettigrew, il quale prevede lo srotolamento delle fasce che avvolgono mummie dell’Antico Egitto.

Non è un film né una commedia teatrale ma è, appunto, quel che avveniva nella prima metà dell’800 presso il Royal College of Surgeons.
 Nel XIX° secolo l’Inghilterra andò incontro a quella che potremmo definire un’ondata di “egittomania”, grazie alla quale il Regno riuscì ad accaparrarsi una notevole quantità di resti umani risalenti alle antiche civiltà che popolarono le rive del Nilo – con lo scopo di utilizzarli nel campo della medicina o semplicemente per sottrarne alcune parti da usare come portafortuna.

All’epoca la richiesta di mummie era talmente alta da indurre l’industria del turismo egiziana a ricercare cadaveri mummificati in zone più remote del paese e dunque a trasferirli nelle aree più popolari per soddisfare i desideri dei turisti stranieri.

 Fu così che Thomas Pettigrew fiutò una succulenta opportunità e spinse questa passione degli inglesi ad un livello del tutto nuovo, lo srotolamento delle mummie. Pettigrew era un medico chirurgo che ad un certo punto della sua carriera deviò le sue attenzioni verso la storia d’Egitto e soprattutto verso i suoi preziosi reperti.
Creando un esplosivo mix di medicina, storia ed elementi macabri, l’ex chirurgo diede vita a questi eventi capaci di riunire uomini e donne di qualsiasi età. Ma i britannici non furono gli unici amanti di cadaveri egiziani, e la prova è racchiusa nelle opere dell’autore francese Theophile Gautier.  Lo scrittore francese pubblicò nel 1857 Le Roman de la momie, “il romanzo della mummia”, all’interno del quale racconta uno dei questi “srotolamenti” avvenuti nel corso dell’Esposizione internazionale (Expo) dello stesso anno.
redazione