Per tutte le grandi città del mondo, una linea metropolitana può risolvere i grandi disaggi legati alla gestione del traffico su ruota. In Italia sono moltissime le città che si sono dotate di linee metropolitane, ma Napoli si conferma capitale dell’arte. Il progetto “Stazioni dell’arte“, dal 1995, punta a rendere la metropolitana di Napoli non solo confortevole ed efficiente, ma soprattutto bella. Le stazioni che si distribuiscono sulle due linee, accolgono circa 200 opere d’arte, realizzate da autori di fama internazionale e da artisti locali.
Il complesso urbanistico è tuttora in fase di costruzione e in rapida espansione. Numerosi sono i premi ricevuti a livello internazionale: il più recente ha eletto la stazione Toledo, come la più bella d’Europa, ad opera dell’emittente CNN.
Il mix tra arte contemporanea ed opere dell’arte classica e moderna risulta sorprendentemente vincente, in una città come Napoli che vanta uno dei più grandi e vasti repertori artistici del mondo. La scelta napoletana è stata quella di trasformare le proprie stazioni da semplici soluzioni d’ingegneria a veri e propri capolavori architettonici, con il sorprendente risultato di invogliare all’utilizzo dei mezzi pubblici sempre un maggior numero di persone. I lavori delle diverse stazioni sono stati affidati ad architetti di fama mondiale.
Sarà proprio una stazione delle metropolitana partenopea ad avere lo scavo archeologico più grande d’Europa. E’ in via di completamento la fermata Municipio – Porto, con circa 250 mila metri cubi di scavo archeologico. L’ambiziosa fermata dell’arte è stata progettata da Alvaro Siza ed Edoardo Souto de Mour.
Municipio – Porto
ospiterà i ritrovamenti archeologici che si sono susseguiti durante gli scavi: 22 mq di scavi con la storia della città. Gli scavi hanno restituito alla luce l’antico porto della Neapolis greca, con cinque navi romane e un complesso termale. I ritrovamenti sono stati molto più generosi toccando anche altri momenti della vita cittadina, come le antiche fortificazioni esterne del maschio Angioino, il molo Angioino, le Torri aragonesi e resti del vicerale spagnolo, come la Torre dell’Incoronata e i resti del Palazzetto Del Balzo. La fermata Municipio – Porto è destinata a diventare uno spazio logistico e museale insieme.
Toledo
E’, però, la fermata di Toledo che continua a far parlare di sé. Progettata dal designer spagnolo Oscar Tusquets Blanca, la stazione è una discesa verso il mare, con la predominanza del colore blu. Mentre si percorre la profondità della fermata Toledo, il percorso è scandito da diverse sfumature. Nell’atrio, il pavimento e le pareti sono nere, come l’asfalto della moderna città, per poi diventare ocra, colori del tufo napoletano, fino all’azzurro dei binari.
L’atrio presenta due mosaici di William Kentridge, primo dei quali è Naples Procession, che raffigura una professione di figure e oggetti della storia di Napoli, guidato dalla forza della musica e da San Gennaro. Il secondo utilizza un disegno di Lamont Young, in cui un uomo e una donna trainano un carro con una serie di immagini simboliche, in ricordo della Repubblica Napoletana del 1799.
Ciò che lascia tutti i visitatori con il fiato sospeso è la bocca ovoidale del Crater de luz, un cono che attraversa tutti i piani. Percorrendo le parete con lo sguardo fino al culmine, è possibile riconoscere la luce del sole e un gioco di luci, il Relative light di Robert Wilson. Il poliedrico artista ha realizzato anche una coinvolgente installazione ambientale: By the sea… you and me, con i suoi 24 metri, riproduce l’immagine di un mare increspato dalle onde. Le pareti del piano ammezzato, raccolgono invece, l’intervento fotografico di Achille Cevoli. Men at work intende omaggiare gli operai che hanno realizzato le stazioni della metropolitana.
La città della sirena Partenope, con le riqualificazioni del territorio e il riassetto della propria linea metropolitana, ha intenzione di rifarsi un’immagine nuova a livello mondiale, puntando a superare il richiamo di visitatori di grandi capitali europee.