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Musetti: l’estetica dei suoi colpi e una tenuta da migliorare per volare

Il tennis italiano è in continua crescita, e questo soprattutto grazie alla nuova generazione di tennisti che si sta formando. Si parla spessissimo di Berrettini e Sinner, i due azzurri più forti del circuito, però ci sono altri nomi che meritano qualche parola. La partita di Lorenzo Musetti contro un fenomeno come Stefanos Tsitsipas al Roland Garros 2022 ha fatto emergere qualche riflessione sul 2002 di Carrara.

Musetti si è trovato di fronte probabilmente il peggior avversario per questo inizio di torneo. Tsitsipas, finalista dello scorso anno e finalista quest’anno a Roma, è uno specialista sulla terra rossa; è proprio questa la superficie dove ha conquistato i trofei più importanti della propria carriera.

La partita, però, ha visto per almeno due set il tennista azzurro dettare legge, con il suo gioco fatto di tantissima qualità e rovesci a una mano esteticamente ai limiti del perfetto. Musetti è riuscito infatti a portarsi in vantaggio per due set a zero, con uno Tsitsipas non entrato in partita subito.

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Il tennista greco, però, al terzo set ha cambiato marcia e ha iniziato a schiacciare l’azzurro grazie ai suoi dritti e, soprattutto, anche lui ai suoi rovesci una mano. In questo fondamentale i due sono tra i migliori del circuito.

Alla fine l’ha spuntata il greco, che non a caso è il numero 4 del ranking ATP. Il punteggio in rimonta è stato 5-7, 4-6, 6-2, 6-3, 6-2.

Musetti ha replicato quella che è stata la sua prestazione lo scorso anno sempre a Parigi, dove si portò per due set a zero addirittura contro Djokovic, che poi rimontò lasciando le briciole a Lorenzo e costringendolo addirittura al ritiro prima della fine.

La posizione del ranking per Musetti non è brutta; il carrarese viaggia sempre tra il 50esimo e il 70esimo posto, ma con le qualità che ha potrebbe puntare a qualcosa in più. Il suo “limite”, per ora, è la tenuta psicologica e fisica nelle partite che si giocano al meglio dei cinque set. Non è un caso che il terzo set per lui sia stato il punto di svolta in negativo in ben due occasioni, quando a inizio partita è riuscito a tenere testa appunto a Tsitsipas e Djokovic.

Diventa importante, a questo punto, il lavoro collettivo del team, dove sarà fondamentale trovare anche uno psicologo, necessario nel tennis. Solo così potrà migliorare in questo aspetto così mai importante negli Slam, la tenuta in campo. Le qualità ci sono e il tempo è dalla sua.

Marco Nuzzo