Movida e nuovi focolai, l’Italia ha abbassato la guardia al Covid-19

Dopo i duri mesi del lock down abbiamo pian piano riacquistato la nostra libertà. Abbiamo ricominciato a frequentare i nostri parenti, gli amici. Siamo andati a cena fuori, abbiamo ricominciato a viaggiare. Insomma, abbiamo ripreso in mano le nostre vite con una parvenza di ritrovata normalità. Ad eccezione dell’uso della mascherina e del continuo distanziamento sociale siamo perfino riusciti a tornare a fare sport. Forse tutta questa ventata di ritrovato vecchio quotidiano ci ha però fatto dimenticare che il virus è ancora tra noi. Non solo il Covid-19 non è ancora sparito, ma il vaccino non è ancora stato trovato.

Con l’arrivo del caldo – e la voglia di un po’ di vacanza – ci siamo riversati sui litorali, nelle piazze, nelle verande dei ristoranti. Non sempre le distanze di sicurezza vengono mantenute e spesso i dispositivi di protezione non vengono in nessun modo utilizzati.

Il focolaio di Mondragone

In molti Paesi del Mondo, come in Cina, si sta già parlando di seconda ondata. A Mondragone, nel casertano, c’è un nuovo focolaio che preoccupa non poco. 49 casi positivi. Si tratta per lo più di cittadini bulgari residenti in quattro dei cinque palazzoni divenuti off limits da lunedì 22 giugno, dopo che è entrata in vigore l’ordinanza della Regione Campania. Purtroppo, alcuni abitanti della “zona rossa” hanno violato le restrizioni e si sono riversati in strada, protestando. La tensione è stata alta. Il presidente della regione Campania, De Luca ha annunciato l’arrivo dell’esercito per controllare il territorio. Il sindaco di Mondragone, Virgilio Pacifico, ha parlato di un “inaccettabile atto di insubordinazione di oltre 50 cittadini, stranieri e non, i quali uscendo dalle rispettive abitazioni e violando di fatto il cordone sanitario, hanno creato paura nella cittadinanza, che ha dovuto assistere all’impotenza delle poche forze dell’ordine presenti”.

La riapertura delle discoteche 

La movida è stata considerata un ostacolo. Fin dai primi giorni delle riaperture, molti presidenti di Regione si sono infervorati sul cattivo comportamento tenuto nei bar o nei ristoranti. Uno di questi è Zaia, che pochi giorni dopo le prime riaperture aveva minacciato ai suoi concittadini veneti di togliergli il piacere dello Spritz comodamente seduti al bar.

Per quanto riguarda la riapertura delle discoteche, per adesso è prevista per il 14 luglio. Ma solo per quello all’aperto. Prenotazione obbligatoria, biglietti venduti online e distanza di sicurezza di almeno due metri se si balla (scende ad un metro nel caso si stia fermi) ed ovviamente mascherina. In considerazione delle distanze, la capienza dei locali sarà sicuramente dimezzata. E’ chiaro che, nonostante tutto, anche questi locali debbano riaprire le loro porte. Il contrario porterebbe un elevato numero di aziende che quest’anno chiuderebbero le loro attività, lasciando a casa migliaia di persone.

E’ presto, comunque, per essere certi che l’ondata di Covid-19 non tornerà. Considerando che potrebbe essere disastroso, per la nostra economia, un nuovo lock down, è necessario prestare la massima attenzione  perché non accada nuovamente.

Sharon Santarelli