Mondiali calcio a 5 per ragazzi Down: l’Italia è campione del mondo!

Brasile, Messico, Portogallo, Sud Africa e Italia: sono state le squadre di queste cinque nazioni le protagoniste dei Mondiali di Calcio a 5 per ragazzi affetti da Sindrome di Down, tenutasi a Viseu, in Portogallo, dallo scorso 8 aprile. Tra tutte, una è la vincitrice assoluta del torneo: l’Italia.

Il cielo portoghese, dunque, si tinge di azzurro grazie all’impresa di questi giovani italiani. Solo due settimane fa a Torino, durante la presentazione della squadra, partecipare ad un torneo del genere sembrava un sogno, figuriamoci la vittoria. Dedizione, cuore, passione, costanza: sono questi i sentimenti che hanno prevalso e che hanno portato il team a vincere con merito la finale contro i favoritissimi padroni di casa. Con un roboante 4 a 1, i ragazzi del Calcio a 5 hanno regalato un altro mondiale alla nostra nazione, ma soprattutto il primo nel calcio a 5 per ragazzi Down.

Guidata dal referente tecnico Signoretto e dal tecnico Oldani, a Viseu si è vista una grande Italia, un gruppo ben amalgamato, giovane, forte e coeso. Dopo il pareggio con il Portogallo per 4 a 4 nella partita inaugurale, dopo aver battuto due volte i messicani, rispettivamente per 11 a 3 e 8 a 2, gli azzurri si sono giocati il tutto per tutto nella partita decisiva contro i potoghesi, vinta con un primo tempo eccezionale sul parziale di 4 a 0, prima di amministrare totalmente la partita, lasciando ai padroni di casa solo la gioia del goal della bandiera sul finale di partita.

Oltre al titolo mondiale, il primo indetto dalla FIFDS, l’Italia si è aggiudicata anche due riconoscimenti individuali come miglior portiere, premio consegnato a Francesco Leocata, e di miglior marcatore, vinto con merito da Luca Magagna. Una gioia incontenibile quella dei ragazzi, ma anche del loro allenatore: “Che bello vederli giocare a calcio! Una soddisfazione per tutto lo staff vedere come i ragazzi sono stati in grado di mettere in campo quello che è stato fatto negli allenamenti! Vincere il mondiale è stata la classica ciliegina sulla torta, un’emozione immensa ma, soprattutto, un evento che garantirà l’ulteriore sviluppo del nostro calcistico riservato ad atleti con sindrome di Down. I ragazzi sono stati magnifici, il gruppo unito fin da subito alla ricerca di un risultato importante, che ci eravamo prefissati alla vigilia e che siamo riusciti con forza a raggiungere. Sono orgoglioso dei miei ragazzi”.

Così come per tutti i bambini e i ragazzi, anche per chi ha la Sindrome di Down lo sport e l’attività fisica sono molto importanti. Fin dai primi anni di vita, i bambini con Sindrome di Down possono trarre grandi benefici dalle attività di fiosioterapia e di psicomotricità per sviluppare la coordinazione e i muscoli, ma anche a raggiungere un buon equilibrio psicofisico e a relazionarsi armoniosamente con il mondo esterno. Nel caso di ragazzi con sindrome di Down, parlare di sport significa dare impulso a una socializzazione che è motore di crescita e di confronto, quindi, ma non solo. La vittoria di questo fantastico team dimostra come lo sport sia un’opportunità per riappropriarsi della propria vita, del proprio futuro contro i pregiudizi di chi, stupidamente, pensa il contrario.

Catiuscia Polzella