Quando non lavarsi diventa una moda

Sapete quando si capisce che è arrivata l’estate? Quando a causa del cattivo odore diventa sempre più difficile stare in un posto chiuso. Tuttavia, potrebbe esserci una ragione etica dietro a questa scelta che potrebbe sembrare insensata: l’idea di usare poca acqua e non abusare di saponi è una scelta sia ecologica sia salutista. La pelle è così meno esposta alle sostanze chimiche contenute nei detergenti. Lo sappiamo bene, sembra davvero assurdo che esistano a questo mondo delle persone così “fondamentaliste” da decidere di ridurre al minimo le docce ed eliminare il sapone dalla propria routine quotidiana.

Questa nuova moda si chiama Unwashed e risponde ad una sola regola: usare shampoo e sapone non più di una volta a settimana e per i più radicali una doccia ogni due settimane. Negli intervalli è concesso lavarsi, ma usando soltanto acqua oppure prodotti alternativi a quelli che siamo abituati a trovare sugli scaffali del supermercato.

Chi persegue questa scelta, ambientalista o dettata dalla pigrizia, pensa che lavarsi ogni giorno, come la società occidentale è abituata a fare, sia solo una convenzione sociale, inutile, se non addirittura dannosa.

Come tutte le mode più assurde l’Unwashed parte dagli Stati Uniti e approda di prepotenza anche in Italia. Moltissime sono le star hollywoodiane che hanno deciso di abbracciare questa scelta etica: Brad Pitt, Russell Crowe, Johnny Depp e Colin Farrell, tanto per fare qualche nome. A tracciare un quadro di questa nuova moda è il settimanale francese L’Obs. Si può dunque decidere di non lavarsi, seguendo tempi e modi diversi da persona a persona. Anche i dermatologi sono concordi nel dire che lavaggi troppo frequenti possono seccare e irritare la pelle, eliminare i batteri buoni che esistono naturalmente sulla pelle. È per questo che la doccia è consigliata ogni due o tre giorni, compatibilmente con il lavoro svolto e lo stile di vita, ovviamente! Coloro che si sono accostati a questo stile di vita sostengono che un numero eccessivo di docce possa danneggiare lo strato lipidico della pelle, che contribuisce a mantenere un sano equilibrio dell’epidermide.

Il New York Times nel 2010 documentò per la prima volta il fenomeno con un articolo dal titolo The great unwashed. L’articolo raccontava la storia di alcune persone che avevano scelto di abbandonare l’abitudine della doccia quotidiana, ribaltando la cultura dell’igiene a cui i paesi occidentali sono abituati da decenni.

La questione dello spreco d’acqua è uno dei punti fermi di chi intraprende questa via etica. Per una doccia di 5 minuti si impiegano circa 75-80 litri di acqua. Per ogni minuto di doccia si consumano circa 15-16 litri d’acqua. Per riempire una vasca da bagno ne occorrono circa 150.

In Italia ne è antesignano Fulco Pratesi, intervistato al Corriere della Sera, ricorda di aver iniziato la sua battaglia nel 2007: “Un bagno alla settimana (al sabato mattina), mezzo lavandino per farsi la barba, sì a dentifricio e spazzolino ma soltanto dopo i tre pasti e tenendo il rubinetto spento mentre ci si lava i denti”. Oggi l’ambientalista ed ex presidente del Wwf è fiero della sua scelta: “Altro che una settimana: è passato al bagno ogni dieci giorni, almeno d’inverno, è sufficiente”. Lui, che oggi ha 82 anni, rivela di non essersi mai fatto una doccia in vita sua e di non aver nemmeno usato un deodorante.

Claudia Ruiz