Messi a scadenza: giorni chiave per il suo futuro, tutti gli scenari possibili

La storia di Leo Messi al Barcellona rappresenta una delle più belle favole che il calcio abbia mai vissuto. Curato, accudito e difeso nei momenti peggiori dal club azulgrana, Leo nel tempo ha restituito con gli interessi tutto l’affetto che ha sempre dimostrato l’ambiente catalano nei suoi confronti. Record su record, 6 Palloni d’Oro e tantissimi titoli, tra cui 4 Champions League.

Tutto però cambia, e la fine del rapporto tra Messi e il Barcellona potrebbe essere vicina. Il prossimo 30 giugno, data della scadenza del contratto per il fuoriclasse argentino. Tutto sembra segnato, Leo Messi non avrebbe ancora cambiato idea, vuole lasciare Barcellona.

I motivi dell’addio

Da anni Lionel Messi vive diversamente la sua esperienza al Barcellona. Una figura ingombrante la sua, soprattutto in momenti difficili. La lite con la dirigenza (in particolare con Eric Abidal, nel febbraio scorso), è tra i primi segni della rottura. Secondo “SPORT”, quotidiano catalano vicinissimo alle questioni del Barcellona, i motivi del probabile addio di Messi sarebbero diversi.

Sicuramente il rapporto tra l’argentino e Bartomeu, ex presidente del Barcellona dimessosi da poche settimane, non è mai stato eccezionale. Questo ha raggiunto i minimi storici durante la scorsa estate, quando Messi annunciò di voler lasciare da subito il Barcellona di Koeman. Proprio la scelta del nuovo allenatore, l’olandese Ronald Koeman, non sarebbe stata pienamente digerita dal numero dieci. Non solo per i metodi di allenamento, ma anche per vicende di mercato legate in particolare all’esclusione eccellente di Luis Suarez, suo grande amico e leader al Barcellona.

Fonte: Marca

Il mercato dunque, è stato un elemento cruciale del diverbio tra Messi e la sua società. Sempre secondo il quotidiano “SPORT”, la cessione di Neymar qualche anno fa, poi rimpiazzato da Griezmann, sarebbe stata un colpo fatale per i rapporti tra dirigenza e calciatore.

Tutto questo, sommato a risultati disastrosi durante la scorsa Champions League (8-2 contro il Bayern Monaco), hanno portato nei mesi scorsi ad una rottura totale. Un gelo che, come detto, trova l’apice con la richiesta di cessione (a zero) di Messi alla dirigenza, sfruttando una presunta clausola esistente nel contratto dell’argentino, a scadenza 30 giugno 2021, con poca voglia di rinnovare. Il nodo della vicenda sta tutto qui, il mancato rinnovo.

Tuttavia, l’argentino la scorsa estate decise di rimanere ancora un’altra stagione al Barcellona, più per la mancanza di tempo necessario per completare un trasferimento di tale portata che altro.

Adesso però, con il mercato invernale iniziato, Leo Messi potrebbe firmare già oggi un pre-accordo con un nuovo club. Il Manchester City è l’indiziato numero uno, forse avvicinabile solo dai “cugini” del PSG. Solo una suggestione quella della MLS, campionato che affascina Messi, come rivelato recentemente ai microfoni di “La Sexta”.

Ma siamo sicuri che Messi lascerà il Barcellona?

Certamente Messi lascerà Barcellona? Assolutamente no! La sensazione è che tutto (o quasi) ruoterà in base al futuro della presidenza del Barcellona. In questa ottica, attenzione ad una data precisa.  Tra meno di venti giorni, il 24 di gennaio, si terranno infatti le temutissime elezioni presidenziali del club catalano, cruciali per il futuro del Barcellona e di Messi.

La speranza dei tifosi del Barcellona si chiama Joan Laporta, già presidente azulgrana dal 2003 al 2010. Nei suoi piani presidenziali c’è la vicenda Messi prima di qualunque altra cosa. Qualora vincesse Laporta, Leo Messi potrebbe seriamente rivalutare la propria posizione e decidere di rinnovare il contratto, visti gli ottimi rapporti tra i due.

L’ex presidente Bartomeu non è candidabile per ragioni burocratiche, ma attenzione, qualora a vincere le elezioni fosse un candidato appartenente all’ala del presidente dimissionario, ecco che le possibilità di vedere Messi ancora al Barça sarebbero praticamente nulle.

Soprattutto in questo ultimo caso, già in questi primi mesi del 2021 si aprirebbe la caccia verso il più grande parametro zero della storia del calcio moderno.

Marco Cavallaro