Matteo Renzi scrive al premier Conte: “in discussione sono le idee, non gli incarichi di governo, non ci interessano le poltrone”

Quando si parla di politica utilizzare la parola bugie può di certo diventare un vero problema, non c’è un programma elettorale, qualunque sia la lista in questione, che nel giro di una bandiera, non abbia rimescolato carte idee e contenuti. Matteo Renzi, leader di  Italia Viva, chiarisce sui social il contenuto della lunga lettera inviata al premier.

“In questi giorni – scrive – il racconto fatto dal Palazzo, dice che ‘quelli di Italia Viva’ vogliono le poltrone. E’ il populismo applicato alla comunicazione. Ma è soprattutto una grande bugia” Matteo, ha sottolineato di volersi concentrare sui contenuti. “Perché in discussione sono le idee, non gli incarichi di governo. Teresa, Elena, Ivan – che hanno lavorato bene su agricoltura, famiglie e politiche di genere, export – sono pronti a dimettersi domani, se serve. Noi infatti non concepiamo la politica come occupazione di posti. Non tiriamo a campare, vogliamo cambiare. Non ci basta uno strapuntino, vogliamo la politica”, ha detto riferendosi ai ruoli di Bellanova, Bonetti e Scalfarotto. Ma il monito non si ferma qui,  “Ci hai sempre chiesto di essere trasparenti e di dire le cose alla luce del sole. Come vedi lo facciamo animati solo da un desiderio: che l’Italia torni a correre. Di questi argomenti vogliamo parlare e su questi temi siamo pronti a confrontarci”, ha aggiunto Renzi che poi ha affrontato il tema Recovery Fund.

“Nel piano che hai inviato alle ministre alle due di notte, senza averlo condiviso, c’è un collage di buone proposte senza un’anima, senza una visione, senza un’idea di come vogliamo essere tra vent’anni”. Il Next Generation UE non è un cesto di risorse gratis al quale tutti possiamo attingere a piene mani, con criteri di distribuzione parcellizzati. Le risorse sono vincolate in numerose dimensioni: la destinazione, la tempistica, i risultati, le riforme di sistema che si accompagnano alla spesa”, sottolinea il leader di Italia Viva. “Che senso ha spendere 88 dei 127 miliardi dei prestiti europei solo per finanziare progetti che già esistevano? Abbiamo una visione o abbiamo solo svuotato i cassetti dei ministeri con le vecchie proposte? Pensiamo di non avere idee buone da coltivare oggi? Che fine hanno fatto i documenti di Colao che avevi coinvolto con grande eco mediatica”, chiede al premier. Viene da chiedersi chi la dice giusta, perchè a parole è facile ad esprimersi, ma nei fatti, i dubbi cominciano a salire a galla con verità fondamentali.

 “Ci hai sempre chiesto di essere trasparenti e di dire le cose alla luce del sole. Come vedi lo facciamo animati solo da un desiderio: che l’Italia torni a correre. Di questi argomenti vogliamo parlare e su questi temi siamo pronti a confrontarci”, ha aggiunto Renzi che poi ha affrontato il tema Recovery Fund. “Nel piano che hai inviato alle ministre alle due di notte, senza averlo condiviso, c’è un collage di buone proposte senza un’anima, senza una visione, senza un’idea di come vogliamo essere tra vent’anni”.

Alessandra Filippello