Credits: AgenziaDire

Lockdown e stress: un binomio pericoloso da evitare reagendo

Lo schema pandemia-lockdown è entrato a far parte della nostra quotidianità da molti mesi ormai, incidendo fortemente su abitudini ed umore di ognuno di noi.

Il mondo è alle prese con una situazione sanitaria disastrosa, con ospedali quasi al collasso ed i media che ci bombardano letteralmente ogni giorno con valanghe di numeri e notizie negative. Tutto ciò rappresenta sicuramente la cruda realtà, ma allo stesso tempo pone le basi per minare la tenuta psicofisica di ogni essere umano.

Lo scorso 10 ottobre, infatti, in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, un gruppo di ricerca coordinato dall’Università della Campania ha diffuso dei dati preoccupanti sullo stato di salute mentale degli italiani.

Secondo la ricerca, infatti, il lockdown ha causato un aumento del circa il 40% di stress, ansia e tendenze depressive, registrando un incremento dei sintomi depressivi di circa cinque volte rispetto al pre-lockdown. I dati, purtroppo, si riferiscono solamente all’Italia e c’è sicuramente da preoccuparsi.

Credits: Artribune

Ai dati appena citati, si aggiunge anche la ricerca condotta da Iqvia per il Corriere della Sera, società esperta di analisi avanzate, sull’utilizzo dei farmaci in Italia del 2020. Tale ricerca, ha riscontrato un aumento importante e preoccupante dell’acquisto di psicofarmaci in concomitanza con i periodi di lockdown.

Lockdown: anche la mente vittima dell’isolamento

La nostra mente è ormai sotto pressione da fine febbraio, in primis dalla paura concreta nei confronti del Covid-19 e da tutto ciò che ne deriva, da un eventuale ricovero fino all’attenzione altissima nel rispettare le normi anti-contagio. A tutto ciò, però, si aggiunge anche la mancata possibilità di scaricare lo stress accumulato “come una volta”.

In un momento in cui è necessario rimanere a casa ed evitare contatti sociali, infatti, vengono meno tutte quelle occasioni utili a buttar fuori la negatività creata con il normale scorrere della vita quotidiana.

Questa situazione ha portato alla rivoluzione delle proprie abitudini per necessità, con un aumento del numero di persone che ha sostituito attività di sfogo dello stress all’aperto con un’attività di fronte a un video, come dichiarato da Marco Valerio Ricci, massimo esperto italiano in Motivazione Intrinseca e trainer internazionale di Ipnosi e di Motivazione Scientifica, che abbiamo raggiunto telefonicamente.

Come dichiarato da Ricci, il cambio stesso di un’abitudine tende ad essere una fonte di stress per la natura intrinseca dell’essere umano, per questo motivo è necessario lavorare «sulla capacità di distaccarsi dall’emozione data dalla privazione», ossia limitare la nostra reazione emotiva alla privazione di qualsiasi tipologia, in questo caso della libertà di movimento, innescando un circolo vizioso.

Attività fisica e lockdown: un bisogno fondamentale da non trascurare

La voglia di allenamento o più semplicemente di movimento, è un dei sedici bisogni umani fondamentali definiti dal Professor Steven Reiss. Di conseguenza, continua Ricci, un bisogno umano per natura non può essere represso, a prescindere dalla sensibilità al bisogno di movimento. Quando ciò avviene, vi è la generazione di stress.

A tutto ciò, si aggiunge la necessità del «bisogno di tranquillità emotiva», messo a dura prova dall’incertezza che governa l’attuale quotidianità e soprattutto da una comunicazione quasi deleteria del reale stato dell’arte della crisi.

Alla luce dei dati preoccupanti, è importante che vengano messi in campo interventi importanti per supportare chi non riesce a gestire le proprie emozioni, evitando di vedere come unico rimedio l’uso di psicofarmaci, non necessari in questi ed anzi forse maggiormente deleteri. Il supporto a distanza di professionisti sarà sicuramente di supporto.

Il mondo del web, tuttavia, prova a venire in soccorso, offrendo continui spunti per rimanere connessi con i propri cari e le proprie passioni anche a distanza, senza però dimenticarsi che prima poi sarà il momento in cui (si spera) si potrà tornare alle vecchie abitudini, non sostituendo la propria vita “esterna” con una virtuale.

La situazione non è delle migliori ed ora più che mai è necessario fare in modo che la mente resti sana, affrontando la realtà così com’è, ma imparando a reagire, non guardando al passato.

Paride Rossi