L’eterno dilemma: “la lascio? e se piange?”

A parte che non siate stronzi o sociopatici, e per queste vostre affascinanti caratteristiche vi accaparrate la maggior parte delle donne, voi altri sono certo sappiate già quanto sia difficile lasciare una donna. Specialmente se la storia va avanti da molto tempo, nelle condizioni peggiori per ogni maschio: “andiamo a fare shopping”, “facciamo un giretto invece che stare in casa”, “pranziamo dai miei”, “ok, resto a dormire, ma solo perché così ti faccio vedere il nuovo pigiamino con l’orsacchiotto con la scritta ‘Hug’”. Insomma, quello che eravate disposti a fare prima viene meno, in concomitanza con la carenza di sesso, ormai centellinato agli avvenimenti importanti: anniversari, alcune feste comandate e compleanni (fortunelli se quest’ultimo non capita nello stesso periodo delle prime due).

La tigre del ribaltabile dei primi mesi si è trasformata in un gatto sovrappeso che si muove per farvi le, scarne, fusa solo quando tirate fuori la scatoletta del cibo. Vi sono molto vicino, perché se una ragazza che tra i 20-30 anni dà per scontate certe cose, direi che glielo si debba quantomeno far notare. Un inciso: se la mancanza di sesso aggrava certe cose, vuol dire che le motivazioni per cui stavate insieme a questa persona non erano così forti come pensavate.

Ora, avete in mano il vostro futuro e potete fare due cose:

  1. Scaricarla. Già l’uso del verbo “scaricare” vi dovrebbe dare l’idea del sollievo, della liberazione per qualcosa che vi opprimeva alla bocca dello stomaco. Esiste, però, un grosso ostacolo: le lacrime. Ogni uomo che non si rispetti teme che la propria (ex) ragazza esploda in un pianto da prefica. Vi dico una cosa: è impossibile lasciarsi BENE. Non esiste un modo che non sia doloroso, anche se avete le migliori intenzioni. Piangerà, sì. Ma non perché ci tiene tanto a voi, è innamorata o che altro. Forse anche per quello, per carità, ma soprattutto perché dopo tanto tempo pensava di aver raggiunto una sorta di status quo che l’avrebbe condotta alla vita che la società le chiede (lavoro, fidanzamento, matrimonio, figli, lasciare il lavoro per i figli, non riuscire a rientrare nel mondo del lavoro, divorzio, nuovo lavoro, nuovo fidanzamento, morte). Quindi qualsiasi cosa le diciate, “ho un’altra”, “ho un altro”, “sei cambiata”, o il più sincero “ti voglio bene, ma mi sono rotto i coglioni di te”, le provocheranno il crollo delle certezze che la faranno piangere come un maiale squartato. Armatevi di coraggio e fatelo. Un’accortezza: non utilizzate la frase “restiamo amici”. So che, forse, si tratta di un clichè, ma sono certo che alcuni di voi ancora lo usano e rappresenta un’arma a doppio, triplo, quadruplo taglio.
  1. Restare con lei. Bravi, siete con la maggioranza. E in un Paese democratico la maggioranza vince sempre. E poi è innamorata, non può stare senza di voi. Dovete farle il favore di sacrificarvi e non lasciarla. Seriamente, mi rendo conto sia difficile mollare tutto, cambiare vita, ricominciare da zero. Ma se non lo fate ve ne pentirete. Le cose non si risolveranno, anzi, peggioreranno con il passare degli anni. E, quando sarete vecchi (intorno ai 40 anni) e le vostre responsabilità saranno aumentate a dismisura, sarà molto più difficile decidere di rompere. E, tra parentesi, lei, come voi, ha tutto il diritto di trovare qualcuno che voglia stare con lei, non che ne sia costretto.

Ultima osservazione: siete sicuri che una donna si faccia tutte queste turbe mentali, qualora voglia lasciarvi?

Attenzione – Durante la realizzazione di questo articolo nessun maiale è stato squartato.

redazione