L’estate di Gasparri senza Cornetto Algida

Anche nei giorni più bui della nostra esistenza, una è la certezza: il nostro vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri ha sparato una cazzata! Avete letto bene, il nostro eroe è tornato a dispensare perle di saggezza. Lo so ragazzi ne sentivamo la mancanza! In passato ci siamo già occupati di analizzare il nostro eroe social, riportando le sue gesta, e siamo quasi certi questo non sarà l’ultimo articolo che lo vede come protagonista.

Nel libro virtuale che racchiude le gesta di Gasparri, il capitolo di oggi racconta un male che attanaglia le nostre vite, un problema che dovremmo chiedere a gran voce entri di diritto nell’agenda del nostro Parlamento: i gelati. Il nostro coraggioso paladino dei diritti ha deciso di portare avanti una battaglia sociale contro l’infame Cornetto Algida, costretto a subire inerme la sua foga. La recensione è spietata:

Il motivo che abbia spinto Maurizio Gasparri, all’una meno un quarto di notte, a voler litigare con un gelato a noi poveri ignoranti non è dato saperlo. Purtroppo, sembra proprio che la dura dichiarazione sia dovuta alla nuova provocazione del suo più grande antagonista, il rapper Fedez che con J-Ax ha realizzato la canzone “Vorrei ma non posto”, spot del gelato incriminato.
Gasparri, sensibile alle battaglie sui social, ha deciso di appoggiare il suo amico Matteo Salvini, il quale aveva annunciato nei giorni scorsi di voler boicottare il Cornetto; si sa quando i nemici sono comuni bisogna allearsi e combattere insieme.

Fedez mi dedica un dito medio e un verso della sua nuova canzone, spot per l’estate del cornetto Algida (marchio della multinazionale Unilever). Bella! Però io quest’estate mangerò solo cornetti Sammontana, Sanson e di altri produttori italiani!

L’antipatia del rapper verso il leader del Carroccio ha radici profonde e si radicalizza ancora di più con il verso inserito nella canzone incriminata: “Salvini sul suo blog ha scritto un post, dice che se il mattino ha l’oro in bocca si tratta di un Rom” il tutto accompagnato da un bel dito medio. Roba di gran classe insomma!

Poveva finire così? Ovvio che no! Fedez ha deciso di rispondere così:

Ebbene, adesso cerchiamo di trarre la morale da questa storia: il vicepresidente del Senato e il leader di uno dei principali partiti del Paese litigano con un rapper finto alternativo per colpa di un tormentone dalle discutibili sonorità originali, associato a un prodotto industriale. Ragazzi dormiamo sonni tranquilli, lo stato di salute della nostra democrazia sembra davvero ottimo!

Claudia Ruiz