L’effetto serra sta cambiando la Terra, ma la vera causa di tutto è l’uomo

Allerte meteo, sempre più spesso vengono diramate dalla Protezione Civile. La causa di tutto questo è riscontrabile in un unico fattore nocivo: l’uomo

Il tanto temuto “effetto serra” sta iniziando a farsi sentire, ma cos’è realmente?  L’energia termica viene trattenuta da determinati gas chiamati “gas serra”. È grazie a questi ultimi che possiamo godere di un clima utile per la vita e che la Terra non sia una landa ghiacciata. tuttavia, quello che nasce come un effetto benefico della natura, grazie all’azione devastante dell’uomo, inquinamento e produzione di gas tossici, porta ad un aumento dei gas serra, tanto da creare un assorbimento eccessivo del calore del sole, con l’effetto dell’ aumento sconsiderato delle temperature

Quali sono le conseguenze di tutto questo? Per prima cosa molte zone che godevano di un clima mite, anche in estate, iniziano a dover sopportare caldo torrido, siccità e afa. Questo fenomeno, piano piano porterà alla desertificazione delle zone soggette a temperature calde.

Altra drammatica conseguenza è lo scioglimento dei ghiacciai. Cosa succede quando il ghiaccio si riscalda e si scioglie nel bicchiere? Il livello dell’acqua contenuta sale perché ad essa si unisce il ghiaccio sciolto. Ecco, immaginate la stessa dinamica, ma su tutti gli oceani del nostro pianeta e con cubetti di ghiaccio grandi quanto continenti. Il livello dei mari aumenta causando inondazioni, nei casi peggiori, o un lento inabissamento dei tratti costieri.

Quindi, se questo “effetto serra” causa un aumento delle temperature, perché ci troviamo a subire inverni più freddi e piovosi? Sembra che questi fenomeni non siano collegati agli altri, ma, a livello globale, tutto è collegato in un unico ciclo. Il calore, come altro effetto, ha quello di far evaporare l’acqua, acqua che dagli oceani sale in cielo e crea le nuvole, detto in parole semplicissime.

Uragani che hanno distrutto interi paesi, temporali improvvisi e violenti, sbalzi di pressione, sbalzi climatici… tutto è collegato al fatto che il clima globale del nostro pianeta stia aumentando costantemente di temperatura. Da qui a pochi anni si  passerà da estati torride a inverni polari. La Terra non sembra più in grado di regolare il clima in base alla posizione rispetto all’equatore.

Tutto questo porta infinite conseguenze, infatti oltre 100 incendi devastanti e incontrollabili stanno distruggendo l’Artico.

L’Artico sta andando a fuoco, oltre 100 incendi stanno devastando la Siberia, la Groenlandia e l’Alaska da inizio giugno ad oggi rendendo davvero difficile il lavoro ai pompieri. Sono ormai settimane che l’Artico sta andando a fuoco, dalla Groenlandia alla Siberia, fino all’Alaska, enormi incendi devastanti stanno mettendo a dura prova i pompieri che non sanno più come domare le fiamme.Va detto che ogni anno l’Artico è colpito da incendi tra maggio ed ottobre, purtroppo però per questo 2019 la situazione è più grave del solito. Dall’inizio di giugno si calcola che gli incendi che stanno devastando il Circolo Polare Artico siano oltre 100. L’incremento delle temperature inusuale, mischiato al clima secco in questa parte dell’emisfero nord, ha fatto si che l’Artico prendesse fuoco.

Le zone più colpite sono l’Alaska e la Siberia, dove il territorio devastato dalla fiamme è pari, in grandezza, a 100.000 campi da calcio. In Alberta, Canada, il dato sale a 300.000 campi da calcio. La parte a nord del nostro Pianeta si sta riscaldando ad una velocità doppia rispetto al resto della Terra, nell’Artico dunque le temperature sono pericolosamente più alte della media e questo, combinato al clima secco, agevola moltissimo gli incendi. Le immagini dai satelliti non lasciano grossi dubbi sulla situazione attuale che, per i vigili del fuoco, sembra essere sempre più difficile da controllare. E la colpa di tutto questo sono i cambiamenti climatici e il riscaldamento globale: la Terra non bruciava così da almeno 10.000 anni.

Questi incendi hanno conseguenze molto importanti sull’ambiente, gli ecosistemi e sulla nostra stessa salute. Consideriamo infatti che gli incendi implicano un rilascio nell’atmosfera di anidride carbonica che, come già sappiamo, abbonda al punto da essere causa del riscaldamento globale. Solo a giugno, gli incendi hanno portato all’emissione di 50 megatoni di anidride carbonica nell’atmosfera: pari alle emissioni annuali dell’intera Svezia. Stiamo parlando di una quantità che in un mese solo è stata pari a quella registrata da il 2010 e il 2018. Tutta questa anidride carbonica non fa che peggiorare la situazione attuale che sta portando ai cambiamenti climatici, proprio come un circolo vizioso. Quanto al nostro stato di salute, gli abitanti che vivono vicino alle zone colpite stanno respirando aria inquinata, le polveri sottili stanno raggiungendo i loro polmoni con conseguenze che possono andare dalle crisi respiratorie, alla sindrome da distrusse respiratorio, fino ad avvelenamento da ossido di carbonio e complicazioni.

Sembra catastrofismo, ma si tratta di una realtà che possiamo vedere ogni giorno. La cosa più drammatica è che tutto questo cambiamento è avvenuto in soli 200 anni: è dalla rivoluzione industriale in poi che l’uomo ha iniziato ad alterare davvero, con l’inquinamento, il pianeta. Immaginate cosa potrebbe succedere in un intero millennio di progresso tecnologico… a patto che la Terra voglia ancora concedere alla nostra specie tutto questo tempo e non si ribelli prima.

redazione