Fonte: www.donnaglamour.it

Le persone venute in contatto con il virus sono 6 volte di più dei casi ufficiali, dal risultato dei test sierologici, obbligo mascherine fino al 15 agosto

Nonostante i virologi dicano ognuno il contrario dell’altro, il rischio coronavirus è sempre presente, dai risultati dei test sierologici effettuati su un campione della popolazione che doveva comprendere ben 150 mila soggetti volontari, purtroppo non disponibili, ma eseguito soltanto su un campione di 64.660 persone, si può affermare che sono un milione e 482 mila le persone risultate con IgG positivo, cioè che hanno sviluppato gli anticorpi per il Covid-19. Quelle che sono entrate in contatto con il virus sono dunque sei volte di più rispetto al totale dei casi intercettati ufficialmente.

Lo affermano Istat e ministero della Salute. Gli asintomatici “arrivano al 27,3%, che non è una quota bassa”, ha detto la direttrice dell’Istituto di statistica, Linda Sabbadini. Dai dati emerge in particolare che le differenze territoriali nella popolazione sono molto “accentuate” e la Lombardia raggiunge il massimo con il 7,5% di sieroprevalenza, ossia sette volte il valore rilevato nelle Regioni a piu bassa diffusione, soprattutto del Mezzogiorno.

La prevalenza dello sviluppo di anticorpi al Sars-Cov2 è simile per tutte le classi di età, ma il livello piu basso all’1,3% si registra per i bambini piccoli mentre per gli anziani è all’1,8%. La motivazione è forse da ricercare in “un effetto di protezione dei familiari per questi segmenti”. Gli operatori della sanità sono i più colpiti, con il 9,8%, mentre gli addetti alla ristorazione superano il 4%. Non emergono differenze di genere.

“C’è un’enorme variabilità anche intraregionale sui dati di sieroprevalenza: 24% a Bergamo contro, ad esempio, Como e Lecco al 3-5%. Cremona e Piacenza hanno un tasso superiore al 10%, mentre le altre regioni hanno tassi inferiori, soprattutto al Sud”, ha riferito ancora Locatelli.  “La cosa fondamentale che emerge è che tutte le regioni del Sud stanno sotto l’1%, Valle d’Aosta al 4% e Lombardia al 7,5%, mentre un insieme di Regioni sono intorno al 3%”.

Per questo motivo è auspicabile che l’utilizzo delle mascherine sia d’obbligo fino al 15 agosto in tutti i luoghi chiusi aperti al pubblico. Ma è già in cantiere, anche se nessuna decisione sarebbe stata ancora presa, una nuova proroga. A quanto si apprende da fonti di governo, il Dpcm che sarà adottato la prossima settimana dovrebbe confermare le linee guida ad oggi in vigore e viene fin d’ora dato per scontato il rinnovo dell’obbligo delle mascherine per il contenimento del contagio. L’ordinanza adottata il primo agosto dal ministro della Salute, Roberto Speranza, conferma l’obbligo di mascherina “nei luoghi al chiuso accessibili al pubblico,inclusi i mezzi di trasporto, e comunque in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza”. L’obbligo non si applica ai bambini con meno di sei anni o ai disabili.

Alessandra Filippello