Le canzoni più terrificanti di sempre

Cinque canzoni, più tre menzioni speciali, questi i pezzi che non vorreste mai uscissero dal vostro stereo mentre siete soli in casa, una porta cigola in modo sospetto e il vento soffia senza sosta fra le fronde dei cipressi in giardino… PAURA EH?

MS) Giuseppe Tartini – Il Trillo del Diavolo

Si narra che il compositore, riparatosi in un monastero, sognò il diavolo che suonava questo pezzo al violino. Una volta risvegliatosi, Tartini compose questo pezzo che fu pubblicato solo nel 1798, 28 anni dopo la sua morte. Curiosità: è l’unico pezzo suonato da Dylan Dog sul suo clarinetto.

MS) Alexander Scriabin – Sonata N°9 Opera 68  (Messa Nera)

Fritz Leiber cita l’artista in questione nel suo Ombre del male e la sonata numero nove, conosciuta come Messa Nera è fuor di dubbio un apice di disperazione e decadenza spirituale. Da suonare con una puntina nuova che verrà poi conservata gelosamente per essere impiegata, secondo Leiber, in strani rituali magici…

MS) Mike Oldfield – Tubolar Bells

Scelta ovvia, una scalinata al buio e un vecchio, stanco prete che si avvicina lentamente…

5) Bauhaus – Bela Lugosi’s Dead

Un vero e proprio inno generazionale, i Bauhaus glorificano a modo loro un’icona del cinema Horror dei primordi e segnano un’epoca, oltre che uno stile, indimenticabili.

4) The Cramps – Zombie dance

Il rockabilly re-immaginato dopo il punk, sesso, terrore e immaginario Horror che trasudano dai solchi del vinile, uno dei frontman più pazzi e deviati di tutti i tempi,  un gruppo che ha segnato un’epoca, un grande classico terrorifico di mezzanotte.

3) Fabrizio de André – La ballata degli Impiccati

Fabrizio De André prese ispirazione dall’omonima ballata di Francois Villon musicata su un testo differente dall’originale e pubblicata nel suo album Tutti morimmo a stento del 1968. È comunemente ammesso, anche se questo fatto non è chiaramente stabilito che Villon la compose quando stava in carcere in attesa della sua esecuzione in seguito a l’affaire Ferrebouc, quando un un notaio pontificio fu ferito nel corso di una rissa.

The Dresden Dolls – Missed Me

Dal duo principe del Dark Cabaret Statunitense un genere che unisce insieme anime goth e vaudeville con l’espressione di libertà del punk. Il movimento ispiratore del progetto musicale dei Dresden Dolls è quello dei tedeschi Bertolt Brecht e Kurt Weill, autori, negli anni ’30, di composizioni minimaliste che seppero fondere il burlesque all’asprezza critica nei confronti della società.

Pink Floyd – The Great Gig in the Sky

Una delle domande che Nick Mason poneva agli intervistati nelle registrazioni che furono poi usate in vari punti del disco era “Hai paura della morte?” (lett. “Are you frightened of dying?“).

Il tema della canzone, la morte, è quindi esplicito sia nel testo (gli stralci dell’intervista a Gerry Driscoll, portiere irlandese degli studi di Abbey Road), sia nel titolo a doppio significato, come già spiegato sopra.

Il brano è infatti la naturale prosecuzione di Time: in cui una persona si rende conto di aver sprecato troppo tempo nella propria vita e inevitabilmente resta spaventato all’idea che dovrà morire, spesso senza avere il tempo di realizzare tutti i progetti che ha in mente. La risposta a questo è filosofica: la paura della morte è insensata in quanto tutti, prima o poi, se ne devono andare.

A 3 minuti e 33 secondi è possibile sentire una frase sussurrata da una voce femminile, che secondo una leggenda metropolitana dovrebbe essere «If you can hear this whisper you’re dying» (Se riesci a sentire questo lieve sussurro stai morendo). In realtà la frase dice «I never said I was afraid of dying.» (Non ho mai detto che ho paura di morire). La voce è quella di Myfanwy “Miv” Watts, madre dell’attrice Naomi Watts e moglie di Peter, all’epoca tecnico del suono dei Pink Floyd.

redazione